Alla ricerca della pace, Paolo Mieli a Sulmona: “Non ripetiamo l’errore di Yalta”

Ad ovest la guerra economica, ad est le bombe che piovono sull’Ucraina. In Medio Oriente il fuoco mai sopito sotto macerie e ceneri palestinesi. In mezzo l’Europa, l’Italia e una pace da cercare e conquistare. E perché no, anche qualche “santo” a cui appigliarsi. Un progetto, Sulmona, lo ha da tempo. Non è in cantiere ma già avviato da tre anni, quando il presidente della Fondazione Carispaq, Domenico Taglieri, annunciò la nascita della Giostra Cavalleresca Europea della Pace. Figura di riferimento Pietro da Morrone, al secolo Celestino V. Proprio da colui che per viltade fece il gran rifiuto nasce il percorso delle capitali celestiniane della pace verso il Giubileo.

Oggi un nuovo capitolo, con il ritorno a Sulmona di Paolo Mieli, ospite all’auditorium “San Panfilo” del Centro Pastorale Diocesano. L’ex direttore del Corriere della Sera ha dialogato con Fabrizio Politi, durante l’incontro intitolato “Pellegrini di Pace. L’eremo di Sant’Onofrio al Morrone, luogo di spiritualità e indulgenza plenaria”. Presenti anche il vescovo, Mons. Michele Fusco, Luisa Taglieri e la consigliera regionale, Antonietta La Porta. A far capolino anche il candidato sindaco, Angelo Figorilli, che con Paolo Mieli ha condiviso l’esperienza sulle reti Rai.

“Dobbiamo cercare una pace multipolare – è il monito lanciato dallo storico -. Non dobbiamo fare lo stesso errore di Yalta. La pace di Versailles fu la causa della seconda guerra Mondiale. Gli accordi di Yalta furono attenti alle ragioni dell’Europa e dell’Occidente, ma scaricarono sul terzo mondo un’ondata di conflitti che hanno prodotto violenze e spargimenti di sangue. Ora nel mondo ci sono cinquantadue conflitti in atto. Cinquantaquattro, se inseriamo anche quelli a cui siamo abituati a livello mediatico. Abbiamo chiamato pace una cosa che ci consentiva di vivere in una parte del mondo scaricando le nostre tensioni in altre parti del mondo”.

Su Trump e le politiche americane verso l’Europa, Mieli è stato netto: “USA? Non è un nostro alleato in questa fase, con questa amministrazione. Non consideriamo una fase come una cosa definitiva. L’America è nostro alleato più stabile se ci proiettiamo verso il futuro. Come nei matrimoni ci possono essere momenti di litigio, dove sembra che nulla sarà più possibile, ma resta punto di rifermento per tutta l’Europa”.

1 Commento su "Alla ricerca della pace, Paolo Mieli a Sulmona: “Non ripetiamo l’errore di Yalta”"

  1. Stop Zionists | 28 Marzo 2025 at 19:00 | Rispondi

    E il Semita Mieli nulla ha avuto da dire sul genocidio palestinese.

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