La conferma arriva dall’autopsia: ad uccidere Alessia Puglielli, 40enne sulmonese, è stato un cocktail di farmaci. La certezza arriverà tra 60 giorni, quando si avrà un quadro investigativo più chiaro, ma l’esame autoptico sulla donna, morta la scorsa domenica all’ospedale Gemelli di Roma, riferisce che c’è qualcosa di più profondo dietro quella sequenza di infarti che ha spento la vita alla giovane sulmonese. Quattro giorni in rianimazione presso il nosocomio romano, poi la fine di tutto.
Un caso oscuro sul quale sta indagando la Procura della Repubblica. Tra mercoledì e giovedì scorso sono stati ascoltati i vari testi, amici e conoscenti della donna, che hanno ricostruito un quadro a tinte fosche. L’addio ai social e l’aver bloccato gran parte dei suoi contatti in rubrica sulla piattaforma Whatsapp hanno posto un alone di mistero sugli ultimi mesi di vita di Alessia.
Si indaga sul recente passato, su quel video che la giovane ha mostrato ad un conoscente di fiducia, chiedendo successivamente di rimuoverlo. Immagini dove si sarebbero visti lividi sul corpo di Alessia, che farebbero supporre ad una violenza subita dalla donna. Secondo quanto raccontato dal super teste, un avvocato che aveva curato in passato alcune pratiche, Alessia era apparsa in quel video dimagrita e soprattutto spaventata, angosciata che qualcuno potesse intercettare le sue conversazioni e la sua richiesta di aiuto.
La salma, intanto, è stata restituita ai familiari e nelle giornata di domani verranno celebrati i funerali presso la chiesa di Santa Maria Ausiliatrice, alle ore 15:30.
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