Il pubblico è quello delle grandi occasioni, consapevoli che già dalla prossima settimana, per la seconda seduta dell’assise, sarà destinato a scemare, quasi a scomparire. Ma l’esordio quello nessuno se l’è voluto perdere, ad eccezione dell’ex Luciano D’Alfonso, una delle assenze vistose tra i banchi dell’Emiciclo. Per il resto c’è l’ex presidente del consiglio Di Pangrazio e l’ex ex governatore Gianni Chiodi, i sindaci dei Comuni più grandi, vescovi, militari, leader nazionali, first lady (anche quelle in pantaloni, come Andrea Gerosolimo) e mamme emozionate.
L’era Marsilio è iniziata ufficialmente oggi, con l’insediamento del consiglio, la nomina di assessori e sottosegretario e l’elezione dell’ufficio di presidenza, che non ha mancato di regalare qualche sorpresa, come i cinque voti astenuti su sette del Movimento 5 Stelle sul nome di Lorenzo Sospiri. Alla fine però l’accordo si è trovato: la vicepresidenza va ad Azione Politica di Roberto Santangelo e ai 5 Stelle con Domenico Pettinari. Al centrosinistra andrà così verosimilmente la presidenza della commissione di Vigilanza che il leader Giovanni Legnini aveva chiesto insistentemente, anche per restituire il maltolto dalla legge elettorale alla coalizione che è arrivata seconda. Chiudono il cerchio delle nomine i due segretari consiglieri: Sabrina Bocchino per la Lega e Dino Pepe per il centrosinistra.
Poi la presentazione del programma da parte dell’ormai ex senatore Marco Marsilio: un elenco abbastanza superficiale di cose da fare, con qualche riflessione in più sulla sanità “il cui assetto andrà rivisto – ha detto – partendo dal caso simbolo del punto nascita di Sulmona. Dovremo lavorare molto sull’appropriatezza dei ricoveri e fermare la mobilità passiva, anche ricontrattando con il governo l’attuale rete ospedaliera. Ora possiamo perché siamo prossimi a chiudere il Piano di rientro”. Una parola magica che fa gioire l’ex assessore Silvio Paolucci, che di improperi e fantomatiche smentite, anche da chi oggi siede in maggioranza, ne ha prese a bizzeffe negli ultimi mesi: “E’ il riconoscimento del lavoro fatto” ha detto Paolucci.
Ancor Marsilio cita la modernizzazione delle infrastrutture, l’attenzione sulla ferrovia Pescara-Roma, l’occhio al porto di Civitavecchia per entrare nel corridoio adriatico, la revisione delle Zes in questa funzione e le urgenze ambientali con la bonifica di Bussi, che proprio oggi compie dodici anni dalla sua scoperta, l’inquinamento del fiume Saline.
L’obiettivo, annunciato anche da Nicoletta Verì in apertura dei lavori, è quello di eliminare il dualismo tra gli Abruzzi: “Dal Gran Sasso alla costa un’unica regione”.
Poi tutti a mensa, a conoscersi meglio, in attesa della prossima assise (martedì prossimo) quando ci saranno le repliche politiche al programma illustrato da Marsilio ed entreranno anche i consiglieri supplenti: allora l’Emiciclo sarà al completo.
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