La procedura di valutazione ambientale è stata avviata venerdì scorso con la pubblicazione sul sito della Regione della documentazione: il progetto di Get-Energy, presentato un anno e mezzo fa, insomma va avanti. Si tratta di un impianto di produzione di energia che si dice “verde” e che si ottiene tramite pirolisi di materiale da scarto. Plastica pulita, in questo caso, quella per intendersi di fascia più alta recuperata dai mangiaplastica, anche se nella cosiddetta fascia R3 sono compresi secchi da selezione, carta, legno, pneumatici, metalli e recupero vetro. Il metodo è innovativo, sperimentato attualmente in uno stabilimento gemello di Monza, e consiste nel recupero di energia attraverso un processo chimico e non tramite combustione. Non nella fase di produzione vera e propria, almeno, che avviene tramite pirolisi con la de-ossidazione dell’azoto utilizzando ammoniaca.
L’impianto nascerà nella zona industriale di Sulmona, vicino alla Spumador, e a regime dovrebbe occupare tra i quindici e i diciotto addetti e sarà composto da un impianto di messa in riserva di rifiuti (classificazione R13) e da uno di pirolisi di rifiuti “mediante le operazioni R3 e stoccaggio (R13) del CSS.”
I rifiuti R13 sono rifiuti speciali non pericolosi che verranno stoccati e poi sottoposti a pirolisi per ottenere il cosiddetto syngas che produce energia elettrica che sarà immessa in rete tramite il GSE sul libero mercato. Non c’è scritto molto di più, in realtà, sullo studio di impatto ambientale, che delle 35 pagine di cui è composto, ne dedica una sola all’insediamento in sé, elencando prima più che altro la normativa regionale. Il piano di emissioni è poi alquanto vago, limitandosi a indicare i valori massimi sotto i quali si inserisce, senza cioè dare con esattezza la quantità di fumi prodotti. La proprietà, però, sostiene l’assoluta compatibilità ambientale dell’impianto, anche se la Regione ha richiesto un approfondimento con la VinCa (e non solo la Via) in quanto a meno di due chilometri dai confini del Parco della Maiella.
La Get-Energy si presenta comunque come azienda verde per eccellenza, grazie ad una tecnologia studiata e realizzata in collaborazione con la Facoltà di Ingegneria Meccanica dell’Università di Pisa e con la Facoltà di Chimica industriale dell’Università degli Studi di Pavia e la scelta di Sulmona non è casuale, perché la presenza dell’impianto di Cogesa permetterà di accorciare la filiera del rifiuto.
All’indomani della sua presentazione i comitati avevano chiesto un incontro pubblico per discutere i dettagli dell’insediamento, che non si è mai fatto. Toccherà probabilmente al prossimo sindaco della città fare da mediatore.
L’ennesima bomba ecologica..scaricheranno tonnellate di immondizia e tra qualche anno chiuderano lasciando i magazzini pieni di mondezza che nessuno smaltira’… un’altra perla del nucleo industriale…..
Condivido perfettamente, purtroppo.
Ciò che fa riflettere sono i posti di lavoro, (da 15 a 18 a regime) praticamente ininfluenti per il territorio. Diversamente sarebbero andati altrove ad insediarsi. A Sulmona vengono date solo le briciole. Gli insediamenti industriali che portano boccate di ossigeno di certo prendono altre direzioni. Un esempio, lo stabilimento Amazon sorto sulla costa che a regime ha assunto circa 2000 dipendenti.
Sembra che da anni oramai, ci sia un piano politico ben preciso atto a cancellare questo territorio dalla cartina geografica abruzzese.
Chi ne permetterà l’insediamento, condannerà la “ Conca Peligna” a una lenta agonia… chiedetevi invece perché hanno scelto il nucleo industriale di Sulmona, cosa o chi li ha illuminati?
Vicino alla Spumador… cos’è, un indizio?
E dove esattamente, su un capannone da costruire… o esistente?
Altro che pirolisi con metodo innovativo… stoccaggio in R13 e trattamento in R3, per ottenere e bruciare il gemello dell’uccello Padulo, il famoso: “ SYN-CAZZ “… per mettercelo in quel posto a tutti quanti.
E finalmente, dopo la mega discarica… il BRUCIATORE. Il peggior incubo della Vallata si sta trasformando in realtà.
ok il lavoro….ma questo tipo di attività che cmq emettono sostanze nell’aria a mio parere non sono adatte in una piccola conca come la valle peligna.
Gia abbiamo una discaricona enorme e centrale Snam…..ora credo sia un po troppo.
Questa volta ci vuole veramente un sindaco con le mani libere che non prende ordini dall alto per massacrare definitivamente Sulmona.