Il sindaco lo aveva annunciato ad inizio dicembre che il teatro comunale D’Andrea sarebbe stato affidato a qualcuno di molto “locale” e così è stato. E ancora prima della scadenza naturale della convenzione con il Florian Metateatro, la Giunta Di Nino ha provveduto, il 21 dicembre scorso, ad approvare una nuova delibera per affidare direttamente la gestione del teatro all’associazione culturale Informart, presieduta da Beatrice Terrafina, moglie del noto pittore pratolano Silvio Formichetti. Dalla pittura al teatro il passo è breve, così pare, anche se a fornire un aiuto più “tecnico”, se vogliamo, sarà un altro nome noto pratolano, questa volta davvero parte del settore e che al teatro D’Andrea ha già avuto l’opportunità di esprimersi.
Si tratta, infatti, di Valentina d’Andrea, attrice e regista teatrale pratolana, contattata dall’artista che sta gestendo nella pratica l’attuazione della convenzione. Una figura ben formata e specializzata nel settore, d’altronde, era necessaria vista la mole di spettacoli da presentare ed i laboratori da avviare. Nello specifico il progetto Informart, che è valso l’affidamento diretto da parte dell’amministrazione, sarà presentato a giorni in occasione di una conferenza stampa ancora da convocare. In generale, per la cifra di 10mila euro (8mila al momento della stipula della convenzione e 2mila alla successiva dettagliata rendicontazione), è questo ciò che fornirà il Comune, Informart dovrà garantire almeno 10 spettacoli per adulti, 5 per ragazzi più laboratori e seminari con tanto di saggio finale solo per il 2018, anno della convenzione che potrebbe eventualmente essere prorogata anche per l’anno successivo.
Il teatro, tuttavia, resterà a disposizione anche di altri eventi, previ accordi con il gestore, e di tutte le attività pubbliche o private che contemplano anche la collaborazione del Comune.
Gli eventi in programmazione per Informart dovranno, ovviamente, essere pubblicizzati tramite materiale cartaceo e online. Un affidamento, questo, che sa di esperimento: il passaggio dalle competenze pittoriche a quelle teatrali non sembra poi così scontato. A questo punto non resta che godersi lo spettacolo. Che il sipario si alzi pure.
Simona Pace
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