Agricoltura e allevamento, l’Abruzzo al 13esimo posto

L’agricoltura e l’allevamento, tra i settori idealmente più importanti in Abruzzo, al 30 giugno 2019 segna una ulteriore diminuzione. Secondo i dati elaborati dal Cresa le imprese attive sono 25,8 mila, il 3,6% del totale nazionale, che valgono il 13esimo posto nella graduatoria.

Il 41,3% del totale è rappresentato dalle coltivazione di colture permanenti (uva, olive, agrumi, alberi da frutta) seguite da quelle non permanenti, (cereali, ortaggi, tabacco, piante tessili e quelle che associano le attività agricole all’allevamento); l’allevamento esclusivo costituisce il 7,5% delle imprese mentre quote molto residuali sono rappresentate dalle attività di supporto all’agricoltura (1,5%) e dalla riproduzione delle piante (0,2%).

Il primo semestre 2019 segna una flessione regionale negativa in linea con l’ultimo quinquennio 2018-2013 per tutti i tipi di impresa che in base alle specificità varia da un -7,6% ad un -6,6%, tranne che per la riproduzione delle piante e le coltivazioni associate all’allevamento (rispettivamente +70,4% e +1,9%).

E scendendo nel dettaglio provinciale le cose non sono poi così diverse perché il dato negativo si fa ancora sentire. La provincia che prevale per presenza di aziende è Chieti dove al 30 giugno 2019 sono ubicate 12.518 imprese pari a quasi la metà (48,4%) del totale regionale. Segue Teramo (21,8%) e poi Pescara (15,9%) e L’Aquila (13,9%).

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