Dotare gli agenti di polizia penitenziaria di taser: questa la richiesta avanzata dal coordinatore della Lega Abruzzo, Vincenzo D’Incecco, a seguito dei disordini verificatisi negli ultimi giorni nel carcere di Sulmona, dove è stato aggredito prima il direttore Stefano Liberatore e poi tre agenti, di cui con conseguenze abbastanza gravi.
“Quanto accaduto è la sintesi di un’emergenza ben più ampia che riguarda le carceri, abruzzesi e non – scrive il capogruppo del Carroccio -, dove ci sono problemi di sovraffollamento di detenuti e carenza di organico, su cui è necessario intervenire. Gli agenti devono essere messi in condizione di lavorare con maggior sicurezza e di tutelare al meglio la loro incolumità”.
L’uso di armi, che siano elettriche o a fuoco, però, è attualmente vietato dal regolamento di polizia penitenziaria e questo anche per ragioni di sicurezza: quelle stesse armi, compreso il taser, infatti, potrebbero essere prese dai detenuti con la forza ed essere utilizzate contro gli agenti. Un’arma a doppio taglio, insomma.
Basta tenere separati i detenuti dagli agenti. Detenuti dentro le celle e agenti fuori. Poi torrette, cecchini pronti a colpire al primo cenno di rivolta, altre misure idonee alla sicurezza delle guardie.
E proprio vero che parla chi dovrebbe tacere!
Con 49 (quarantanove) milioni di euro, accertata truffa ai danni dello Stato condotta tra il 2008 e il 2010, sai come si potrebbero migliorare le condizioni di lavoro nelle carceri, specie quelle sovraffollate come la sulmonese, ed evitare simili fatti….
Il leghista nostrano, se vuole, inizi a devolvere di tasca propria lo stipendio da consigliere regionale fino a concorrenza della somma dovuta da quel partito ….
E se le tasse sono “il pizzo di Stato”…
Poi diventa un po’ difficile trovare i soldi per comprare i taser.
LAVORI DURISSIMI E CHI SGARRA CELLA FREDDA E SENZA CIBO….BASTA CON IL DARE ANCORA VOCE A QUESTI CRIMINALI….CHE SCHIFO….
Tutte tesi sbagliate. Occorrerebbe invece lavorare di più per evitare che ci siano così tante persone dedite al crimine con una sola arma: migliorare la società.
Agire dove si sono create le zone da “bombe sociali”, azzerare l’immigrazione e/o accertarsi che gli immigrati arrivino per un sicuro lavoro, altrimenti è tutta delinquenza con un aumento dei detenuti nelle carceri e relativi problemi. In sostanza la giusta bilancia Urbanistica tra costruzioni-economia-sociale.
Educazione-rispetto-onestà-legalità…!!!