Quarantacinque giorni senza il calore del proprio pubblico in trasferta. La Pro Vasto “perde” per un mese e mezzo i propri tifosi, ma solo lontano dallo stadio “Aragona”. E’ quanto deciso dall’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive dopo la segnalazione inviata dalla Questura dell’Aquila. Una mazzata che arriva a seguito dell’aggressione ai danni di un tunisino da parte di una decina di tifosi vastesi, giunti a Sulmona per la gara contro l’Ovidiana.
La squadra adriatica perderà i propri supporters in tre trasferte complicatissime, ad iniziare dal derby di frontiera contro il San Salvo, il prossimo 26 gennaio. Settore ospiti vuoto anche il 9 febbraio, quando i vastesi andranno a sfidare il Montorio, e il 23 febbraio, all’ombra del castello Piccolomini di Celano. Gli ultras biancorossi torneranno in trasferta solo il 9 marzo, a Città Sant’Angelo, nella gara contro la Renato Curi Angolana.
Un’aggressione a sfondo razziale che costa carissimo, specie considerando che il fatto è slegato dalla gara dei vastesi in terra peligna. Prima gli insulti con epiteti razzisti al ragazzo, 30 anni, intento a spingere un’auto in panne in via Japasseri. Poi la follia: gli ultras che scendono dai pullman, i calci, i pugni e una spranga pronta per essere utilizzata contro il nordafricano. Un’escalation di violenza bloccata da un poliziotto fuori servizio, subito intervenuto chiamando i suoi colleghi.
Il tunisino è stato trasportato in ospedale con ferite non gravi, mentre i dieci tifosi, che hanno agito con sciarpe e passamontagna, sono stati fermati e identificati. A loro carico scatterà probabilmente una denuncia per lesioni aggravate dall’odio razzista e un Daspo urbano e sportivo.
Intanto, i Giovani Democratici dell’area Vastese e della Valle Peligna si uniscono nel condannare l’episodio di violenza. “Seppur non ancora chiaro se quanto accaduto sia un episodio di sconsiderata violenza razzista o se si tratti di un violento scontro nato da tensioni, le accuse mosse ai tifosi vastesi parlano di lesioni aggravate dall’odio razziale. La notizia ci lascia sconcertati – commentano i Giovani democratici in una nota diffusa dal gruppo della provincia di Chieti – e siamo certi che le forze dell’ordine e la magistratura stiano lavorando al meglio per ricostruire l’accaduto, prendendo le dovute misure affinché episodi di questo tipo vengano prevenute e contrastate”.
E gli incidenti davanti allo stadio? Dove hanno cercato di sfondare la porta di ingresso per non pagare il biglietto lanciando bombe carta e fumogeni?