Il cielo abruzzese è sempre meno trafficato. Lo certificano i dati provenienti dall’Assaeroporti, associazione che riunisce le società di gestione dei 36 scali italiani. I numeri parlano abbastanza chiaro: l’aeroporto d’Abruzzo, per il quarto mese consecutivo, registra un calo nel numero dei passeggeri in transito.
Lo scorso febbraio, lo scalo pescarese ha perso il 6,1% di viaggiatori, pari a 2.406 unità. Un’emorragia iniziata già lo scorso novembre, con la perdita di 3.690 passeggeri (-8,4%), e proseguita a cavallo del 2023 e 2024. Ben 3.284 viaggiatori in meno a dicembre (-7,3%) e 2.673 a gennaio (-6,3%).
Numeri che se sommati portano a 12.053 passeggeri in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, in totale contro tendenza con la media nazionale (+14,4% nel solo mese di febbraio).
“Si tratta di un calo dovuto principalmente allo stop ai voli per Torino e Milano Linate – osserva l’on. Luciano D’Alfonso – e se per il primo è previsto un reintegro a giugno (ma solo fino a settembre), l’altro è ancora lontano dall’essere riattivato, con grave danno per l’economia abruzzese. Purtroppo c’è da aspettarsi numeri anche peggiori nei prossimi mesi: l’improvvisa e inopinata cancellazione del volo per Varsavia, cui si aggiungono i forti tagli ai collegamenti con Barcellona (Girona), Bergamo, Dusseldorf, Malta e Memmingen, rendono onirico il traguardo del milione di passeggeri che il presidente della giunta regionale vagheggiava appena tre mesi fa”.
MA SOTT CAMPAGNA ELETTORALE NON AVEVANO DETTO CHE ADDIRITTURA DOVEVA DIVENTARE UNO SCALO INTERCONTINENTALE? VAI GLI ASINI VOLANO FORTE IN ABRUZZO E LE PECORE CAMMINANO IN FILA INDIANA
… e purtroppo oltre agli asini che volano e alle pecore in fila indiana… dobbiamo sopportare anche gli ASINI che si cimentano nella scrittura…