“Perché nessuno va a protestare con Ryanair chiedendo orari migliori e più destinazioni?”. Se lo chiede l’onorevole Luciano D’Alfonso davanti a quella che lui stesso definisce “una crisi sistematica” in cui versa l’aeroporto d’Abruzzo.
Una crisi che nei primi quattro mesi del 2024 ha fatto registrare 12 mila 048 passeggeri in meno rispetto allo scorso anno, praticamente una perdita di 3 mila utenti al mese, un trend in netto contrasto con quello nazionale che per lo stesso periodo ha segnato un + 12%.
Snocciola i dati Luciano D’Alfonso sottolineando come le perdite di utenze per lo scalo pescarese fossero iniziate già negli ultimi due mesi del 2023 quando tra novembre e dicembre 6 mila 974 sono stati gli utenti in meno rispetto all’anno precedente. Una situazione sulla quale, secondo D’Alfonso, molto hanno inciso la cancellazione dei voli per Milano Linate e Varsavia, i “forti tagli” ai collegamenti con Torino, Barcellona (Girona), Dusseldorf, Malta e Memmingen oltre agli orari di alcune frequenze “molto più scomodi rispetto a un anno fa”.
Numeri che contraddicono, conclude l’onorevole del Partito Democratico, le parole del nuovo direttore generale Luca Bruni insediatosi ad ottobre dello scorso anno e che fanno apparire come un miraggio il traguardo “vagheggiato dal presidente Marsilio” che a gennaio prevedeva un milione di passeggeri nello scalo abruzzese.
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