La battaglia in quota continua in Abruzzo e il presidente Marco Marsilio, questa volta, si affida agli “steward” Daniele D’Amario e Umberto D’Annuntiis, rispettivamente assessore al Turismo e sottosegretario ai Trasporti, per cercare di arginare la tempesta che disturba il suo volo verso le elezioni.
Perché ai numeri non si può mentire e, come certificato dall’Autorità, lo stanziamento fatto dalla Regione a favore di Saga, ovvero la società partecipata che gestisce l’aeroporto, è stato quest’anno dimezzato rispetto al 2022, anche se agli 881mila euro dati se ne aggiungeranno, assicurano, altri 300mila. Che sempre la metà è rispetto ai 2 milioni di euro del passato e sempre troppo poco rispetto alle altre realtà, tanto da far posizionare l’Abruzzo tra le ultime nella classifica nazionale.
C’è un però, dicono ora gli “steward”: “Nessun disinteresse: questa giunta regionale ha trovato un aeroporto a rischio chiusura, addirittura con l’impianto antincendio fuori norma e lo ha portato ad aumentare i passeggeri con record che si susseguono di anno in anno. Anche per il 2023 ci sarà record di passeggeri superando quello del 2022 – scrivono D’Amario e D’Annuntiis -. La giunta regionale in sede di assestamento di bilancio ha provveduto a stanziare per quest’anno, 2 milioni e 200 mila euro per il piano di promozione turistica dell’aeroporto e 1milione e 500mila euro per le successive due annualità, fondi che verranno trasferiti direttamente alla Saga affinché possa attuare un piano di promozione unico, volto al potenziamento dell’aeroporto d’Abruzzo. Si sta lavorando per stimolare lo sviluppo del traffico aereo incentivando i vettori ad operare nuove rotte e potenziare quelle esistenti al fine di attuare uno sviluppo continuo dello scalo e di favorire la crescita economica della Regione”.
Uno sforzo che, però, a giudicare dai forfait degli ultimi mesi (da Milano e Girona, passando per Torino) non sembra avere grande efficacia.
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