L’orsa Amarena è stata uccisa. Una fucilata, o forse più, a pochi metri dai confini del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, nel Comune di San Benedetto dei Marsi. La carcassa è stata rinvenuta ieri sera, attorno alle 23:00. Inutile l’intervento delle Guardie del Parco, così come vano è stato il sopralluogo della squadra di pronto intervento e del veterinario del Pnalm, che ha potuto solo constatare la morte del plantigrado. E se per il suo cucciolo, Juan Carrito, la morte nell’Alto Sangro in un freddo pomeriggio di gennaio fu un tragico incidente non si può certo dire lo stesso per il destino di Amarena. L’uomo che avrebbe fatto partire i colpi, un cinquantaseienne del luogo, è stato immediatamente identificato dai Guardia Parco e poi sottoposti ai rilievi a cura dei carabinieri della Compagnia di Avezzano. “Ho sparato per paura ma non volevo uccidere, l’ho trovata dentro la mia proprietà è stato un atto impulsivo, istintivo”, ha dichiarato alle forze dell’ordine.
I carabinieri della Compagnia di Avezzano, insieme a quelli della specialità forestale del Gruppo dell’Aquila, sono intervenuti nell’immediatezza, ricostruendo l’accaduto e riuscendo a individuare il presunto responsabile. Il sistema di sicurezza, in atto per la salvaguardia degli orsi marsicani, messo in campo dai carabinieri e dal personale del parco è scattato alla percezione del colpo di fucile da caccia legalmente detenuto da chi, sciaguratamente, ha utilizzato l’arma dopo aver notato la presenza del plantigrado all’interno del giardino di casa. L’intervento effettuato dai militari dell’Arma, già in pattugliamento nella zona, ha fatto rilevare un macabro scenario in cui l’animale era rimasto a terra ormai esanime. Conseguente l’operato dei militari che hanno proceduto al sequestro della carcassa presa, poi, in consegna dal servizio veterinario del Parco Nazionale d’Abruzzo. Altri elementi di riscontro all’accaduto sono arrivati dal successivo sequestro dell’arma incriminata, del bossolo espulso e di altre armi possedute dal presunto responsabile, che dovrà rispondere del delitto di uccisione di animali e della contravvenzione di abbattimento di un esemplare di orso. Le operazioni svolte dagli investigatori dell’Arma hanno, comunque, arginato epiloghi più gravi di quanto verificatosi in considerazione che l’orsa Amarena era in compagnia dei suoi due cuccioli, sfuggiti alla minaccia delle armi. I fatti delittuosi sono stati riportati alla Procura della Repubblica di Avezzano che, in persona del Procuratore stesso, Maurizia Maria Cerrato, coordina le indagini svolte nei confronti del 56enne iscritto nel registro degli indagati.
Mezza Italia aveva ancora negli occhi le immagini di Amarena e dei suoi cuccioli che la scorsa settimana scorrazzavano tra le strade di San Sebastiano dei Marsi. Tanti i commenti di elogio sul web per quegli abruzzesi, più gentili che forti, che avevano dato dimostrazione di una civile convivenza con l’orso. “In Trentino gli orsi li ammazziamo – si leggeva su Facebook -. In Abruzzo ci convivono. Viva l’Abruzzo e il suo senso civico”. Ma la crudeltà umana non conosce confini e dimora in ogni dove. Lo dimostrano fatti di piombo e cattiveria che nella notte hanno spezzato la vita di Amarena. Dove si trovino i cuccioli, al momento, non si sa. Spaventati sicuramente da quegli spari di morte.
Ieri, ironia della sorte, alle 21:00 a Civitella Alfedena si concludeva un incontro incentrato sul rapporto tra le comunità che vivono il Parco e le specie che lo abitano. Nemmeno due ore dopo gli interventi del Direttore del Pnalm, Luciano Sammarone, e del presidente della Comunità del Parco, Antonio Di Santo, Amarena è stata trovata uccisa a colpi di fucile.
“La notizia dell’uccisione a colpi di fucile dell’orsa Amarena – ha commentato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio – rappresenta un atto gravissimo nei confronti dell’intera Regione che lascia dolore e rabbia per un gesto incomprensibile. In tutti questi anni le comunità fuori e dentro ai parchi hanno sempre dimostrato di saper convivere con gli orsi senza mai interferire con le loro abitudini. Mai un orso ha rappresentato in Abruzzo un qualunque pericolo per l’uomo, neanche quando si è trovato a frequentare i centri abitati. L’atto violento compiuto nei confronti del plantigrado non ha alcuna giustificazione. Confidiamo nelle indagini che sono state avviate dalle forze dell’ordine e dai vertici del parco, che hanno già individuato il responsabile, affinché la giustizia faccia il suo corso. Sono pronto a costituire la Regione come parte civile contro questo delinquente per tutelare l’immagine e l’onorabilità della nostra gente. Invito le comunità locali e tutti i turisti a continuare ad osservare tutte le norme prescritte affinché gli animali presenti sul territorio possano vivere indisturbati nel loro habitat”.
Ad accompagnare il commento di Marsilio ci sono le reazioni dell’intero mondo della politica abruzzese, ma anche quello della cultura e dello sport.
Ti ho guardato negli occhi mentre mi sparavi e ho visto nei tuoi solo notte. Non pensavo a me che da lì a poco avrei attraversato l’arcobaleno. Pensavo ai miei due piccoli, da oggi senza la mamma.Ti guardavo e non capivo il tuo odio verso di me, innocente .Questa meravigliosa terra è bella perchè ci sono io e non perchè la abitano quelli come te. Il tuo fucile è un arma di morte, perchè tu stesso sei già morto nella tua anima nera di odio, sei già morto dentro gli occhi dei miei figli che non mi vedranno più, sei già morto dentro i miei occhi che da adesso in poi ti accompagneranno nella tua infima, misera vita. Amarena
È bellissima. L’unico commento degno di essere letto e riletto. Grazie. Nessuna pietà e comprensione per chi ha sparato. Fai buon ponte dolce Amarena, ora hai riabbracciato il tuo cucciolo Juan Carrito.
Che gente meschina, si spera in una pena esemplare..
Preferisco quelli che per dimostrare di essere maschi alpha vanno con il SUV da 500CV a sfanalare sulla terza corsia di tangenziali ed autostrade.
Lo immagino al baretto, con la sputacchiera a terra ed il bicchiere di vino rancido in mano a raccontare ai suoi simili la sua epica impresa, come l’Ercole che uccide il leone Nemeo a mani nude.
Chiederò a midjourney di disegnarlo.
“In tutti questi anni le comunità fuori e dentro ai parchi hanno sempre dimostrato di saper convivere con gli orsi senza mai interferire con le loro abitudini” come dare l’assenza ad una gara di fuoristrada proprio ai suoi confini.
Marsilio: l’incoerenza di questo personaggio ha davvero pochi rivali
Quindi secondo te Amarena sarebbe stata uccisa dall’incoerenza di Marsilio. Ma ti rendi conto che il più grande rivale in termini di incoerenza sei proprio tu?
SEI TU CHE FAI FINTA DI NON CAPIRE E STRUMENTALMENTE STRAVOLGI SEMPRE IL SENSO DELLE PAROLE
CHE NOIA.
PERDONACI AMARENA NON SIAMO DEGNI DI STARE SU QUESTO MONDO NON MERITIANO NESSUN FUTURO E BENESSERE DOVREMMO TUTTI QUANTI MARCIRE ALL’INFERNO L’UOMO è L’ESSERE PIù SPREGEVOLE DELLA TERRA
Parla per te.
Tutti ci siamo trovati con un orso faccia a faccia dentro casa e per questo siamo autorizzati a giudicare l’ASSASSINO!
la colpa e’ sua e quindi si, gogna mediatica…mica di quelli che dopo 20 anni ancora non riescono a mettere un collare.
Fenomeno. L’ha visto in giardino, poteva chiamare la forestale invece di andare a prendere il fucile. L’orso non sarebbe certo entrato in casa.
Il mondo è proprio strano, credo che nessuno si sarebbe mobilitato così tanto per l’omicidio di un uomo.
Bisognerebbe anche mettersi nei panni di chi si trova improvvisamente un gigante del genere nel suo terreno, è troppo facile parlare così nei social.
Occorre tuttavia dire che non sempre gli abitanti delle nostre zone mostrano tutto questo rispetto per il creato di Dio, flora e fauna.
Se pensiamo agli incendi innescati volontariamente di interi pezzi di montagna che ammazzano tanti animali, e che spesso fuggono ritrovandosi sempre più vicini nei centri abitati.
Se pensiamo ad interi pezzi di territorio, fiumi e falde, contaminati da un fantomatico progresso tecnologico e industriale, come ad esempio il Sagittario in valpeligna che in tempi passati era pieno di trote e anguille quasi del tutto scomparse in seguito agli scarichi del grande nucleo industriale di Sulmona.
Ricordo che da piccolo mio padre mi portava lì a pesca e spesso era luogo di bagni e divertimento per ragazzini; oggi ci si potrebbe solo avvelenare.
Per non parlare della chimica di Bussi che ha contaminato una grossa area di territorio.
Troppo spesso il mondo politico, istituzionale, e la gente del posto sono stati complici di questo: voti per elezioni, salvaguardia dei posti di lavoro.
Dove era il rispetto per il creato di Dio…?
Forse potremmo mettere un collare GPS a questi rari esemplari che avvisi del loro avvicinamento nei centri abitati, ma ad un essere umano farebbe piacere andare in giro con un collare per tutta la vita…?
Impariamo a rispettare il creato.
si si tanti ‘bravi commenti’ da chi sti sta mangiando una bistecca!
ma vergognatevi un po
Ancora una volta ci troviamo a piangere la perdita di uno splendido esemplare di orso marsicano, ancora una volta beffato da chi doveva proteggerlo, ancora una volta alla disperata ricerca di un po’ di cibo per i suoi cuccioli. Perché ci sono ancora quelli che sono convinti che il cibo lo troveranno nel loro abitat. Un abitat disturbato da bracconieri, pastorizia, cacciatori, escursionisti, tartufai, cicloamatori, cercatori di funghi, raduni di fuoristrada, questo è il loro abitat. Gli orsi abruzzesi, nessuno morto di vecchiaia, possono scegliere di morire o avvelenati, o investiti da un’auto, o a fucilate, nell’indifferenza più totale. Spero dal profondo del mio cuore che questo losco individuo paghi per quello che a fatto ad Amarena, ai suoi cuccioli e a tutta la comunità. É probabile che questa m. di uomo non è la prima volta che spara ad un grande carnivoro.