Un ultimo contributo, vestendo la divisa, l’ha voluto dare alla sua Sulmona e soprattutto al suo Morrone, in una conferenza che qualche giorno fa si è tenuta alla Comunità montana peligna. Guido Conti a Sulmona resterà d’altronde sempre legato, anche ora che una divisa non ce l’ha più: né quella della forestale, dove è stato comandante per anni (da Sulmona, fino al comando regionale dell’Umbria), né quella dei carabinieri che ha indossato, con il grado di generale, quando il corpo forestale è stato assorbito dall’Arma.
Una carriera militare che ha percorso con grandi inchieste e tanti successi e che ora, con otto anni di anticipo, abbandona per seguire l’offerta fattagli dalla multinazionale Total, per la quale sarà uno dei quattro dirigenti esecutivi (con compiti di sicurezza e ambiente) sparsi nel mondo. Un’offerta difficile da rifiutare, anche per uno come lui che alla divisa è stato sempre molto legato.
A cinquantotto anni, insomma, ha deciso di stravolgere la sua vita: un periodo di formazione a Parigi e poi il trasferimento a Policoro in Basilicata, dove la Total ha grandi interessi, anche se il suo lavoro si svolgerà in tutta Italia. Se non altro la sua figura sarà garanzia del rispetto dell’ambiente, visto la sua alta specializzazione in materie di norme ambientali e l’indubbio attaccamento alla legalità.
Tra le sue inchieste si ricordano infatti quella di Bussi e, ultime, quelle di Gesenu e Thyssen in Umbria.
Al generale, ormai ex, un bocca al lupo per sua nuova avventura.
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