“Esempio di alto senso del dovere e non comuni capacità professionali”. Con queste motivazioni Andrea Paglieta, l’agente di custodia vittima di una aggressione da parte di un detenuto lo scorso anno nella casa di reclusione di Sulmona, è stato insignito del grado di sovrintendente di Polizia Penitenziaria dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e dal Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Francesco Basentini.
A renderlo noto è il sindacalista Uil Mauro Nardella: “Andrea ha ottenuto quello che meritava – dichiara -. Vedere restituita l’identità di poliziotto integerrimo e sempre pronto a mettersi in discussione è quanto di più bello e straordinario si possa fare a livello umano ed amministrativo”.
Nel ringraziare quanti si sono adoperati per Paglieta e hanno contributiro a trasformare la tragedia in una favola (oltre al ministro e al capo dipartimento, la senatrice Di girolamo, la direttrice Romice e il comandante Brunetti) Nardella conclude: “Tutti hanno saputo offrire un notevole contributo nel far sì che quella che poteva rappresentare una tragedia l’abbiamo vista trasformare in una favola. Favola che, seppur non cancellerà del tutto i danni subiti da Andrea, è stata capace di ridonare a chi, come l’agente quasi ucciso e che credeva di aver perso tutto, la più ottimistica delle parole: credibilità”.
S. P.
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