Si avvicina alla Valle Peligna la Carovana Abruzzo No Hub del Gas, originale strumento di sensibilizzazione sugli effetti delle grandi opere delle multinazionali intenzionate a sfruttare l’energia fossile a discapito dei territori che attraversano con i loro metanodotti. Oggi la carovana partita da Navelli è arrivata a Popoli con bandiere e fantasia, con i video postati sui social per ampliare anche attraverso questi canali la mobilitazione: dallo sbandieratore No Snam all’appello lanciato dal Collettivo Studentesco di Sulmona e da Altrementi.
Anche e soprattutto attraverso figure di rilievo nel panorama scientifico. Oggi ospite nella città delle acque c’era una delle massime voci dell’idrobiologia, Diana Galassi. Dalla sua relazione purtroppo non è venuto fuori un panorama idilliaco dell’Abruzzo, tutt’altro: i corpi idrici sia superficiali che sotterranei non se la passano bene per niente, in stato cosiddetto “pessimo” o se va bene “scadente”. E’ il caso della costa in evidente stato di desertificazione. E pensare che l’Abruzzo è uno dei maggiori bacini idrografici dell’Italia centro meridionale, una risorsa a rischio. La situazione è simile un po’ in tutta Italia, fattore che si ripercuote su quel Belpaese che perde punti anche nella classifica dei posti turistici “dal secondo al sesto posto- ha ricordato Augusto De Sanctis del Coordinamento” aggiungendo come il tubo attraversa la faglia e che strutture del genere “temono il terremoto, ma ancor di più le frane che esso provoca”.
In questo contesto il metanodotto Snam, con il passaggio nei pressi della Riserva regionale Sorgenti del Pescara, rischia di mettere seriamente in pericolo le falde. Un danno sul danno perché i contesti preoccupanti sono tanti, troppi, peggiorano nell’indifferenza dei governi di tutti i livelli. Fiumi che si seccano (l’Aterno a Molina l’estate scorsa); specie della fauna, importanti sensori per comprendere lo stato di salute delle acque, che muoiono senza destare alcun allarme; una normativa obsoleta che non tiene conto dell’integrazione nel ciclo dell’acqua come dell’unione di ogni aspetto dell’ambiente. L’uomo si ritiene così fuori da questo sistema, salvo da qualsiasi squilibrio, ma non è proprio così: aumentano le morti per inquinamento. Si è parlato anche di questo durante l’incontro No Snam di oggi.
Domani la Carovana proseguirà verso l’ultima tappa, un percorso che attraverserà Vittorito, Corfinio, Raiano, Pratola, Bagnaturo, Badia, infine la chiusura a Sulmona con il Caffè No Snam nella sede della Cgil alle ore 16.00 e la riunione organizzativa della manifestazione del 21 aprile a Sulmona. Intanto al coro degli appelli si aggiunge anche quello del vescovo della Diocesi Sulmona-Valva Monsignor Michele Fusco. Parole “salutate con grande soddisfazione- commenta il Coordinamento No Hub del Gas-Abruzzo-. Quelle del Vescovo Fusco sono parole importanti; la Chiesa è partecipe e vicina alle lotte per la difesa dell’ambiente e dei Beni comuni. Ricordiamo i meravigliosi documenti elaborati dalla Conferenza Episcopale Abruzzo-Molise per difendere il mare Adriatico dal progetto Ombrina”. “Un ulteriore sprone per le decine di attivisti e i tantissimi semplici cittadini che si stanno adoperando in questi giorni per la migliore riuscita della Manifestazione del 21 aprile”.
(foto della Carovana del Collettivo Altrementi)
Simona Pace
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