Accoltellato a scuola il nostro collaboratore Savino Monterisi

Un episodio tanto grave quanto inspiegabile si è verificato questa mattina nella scuola Capograssi di Sulmona. Il nostro collaboratore Savino Monterisi, che da poco più di un mese sta lavorando nella scuola come collaboratore personale Ata, è stato accoltellato da un ragazzino di appena undici anni senza alcun motivo.

Savino sta bene, trasportato in ospedale i medici del pronto soccorso gli hanno applicato un punto di sutura al fianco dove è stato colpito dal giovane studente.

Del tutto immotivato il gesto di violenza: “Stavo accompagnando il ragazzo in palestra perché mi ha detto che doveva riprendere la giacca della professoressa – racconta il nostro collega – quando mi sono sentito pungere su un fianco. Subito dopo ho notato la maglia sporca di sangue e ho realizzato di essere stato accoltellato. Non riesco a spiegarmi il perché di questo gesto”.

Il giovane è stato identificato dalla polizia che in questo momento sta ascoltando Monterisi per la deposizione, al giovanissimo studente è stato sequestrato un coltello da cucina.

Come sia possibile che lo abbia introdotto a scuola è un mistero, così come del tutto immotivate sono le ragioni per le quali ha deciso di colpire vigliaccamente alle spalle Savino Monterisi.

Un fatto gravissimo, segno di un disagio profondo delle nuove generazioni.

“Un ragazzo normale, socievole, che non ha mai dato problemi, né mostrato segni di disagio – spiega la preside delle Capograssi, Domenica Pagano – non riusciamo a spiegarci come sia successo. L’episodio ci ha colti del tutto di sorpresa”. Così descrivono a scuola l’undicenne che ha sferrato la coltellata a Monterisi questa mattina, un ragazzo normalissimo, insomma, anche con un buon andamento scolastico e che vive in un contesto familiare che non sembra avere problemi.

Elementi che, paradossalmente, rendono ancora più inquietante questa storia; perchè riducono lo spazio del “movente”. Ad interrogarsi sono un po’ tutti: dagli educatori ai genitori dei compagni di classe. Con in cima alla lista il possibile effetto di videogiochi e l’uso del web, perchè con un coltello da cucina portato da casa non c’è spazio neanche per pensare ad un raptus.

38 Commenti su "Accoltellato a scuola il nostro collaboratore Savino Monterisi"

  1. Assurdo. Generazione allo sbando totale. Tristezza infinita

    • Caro economist non si può colpevolizzare una intera generazione per uno stupidello che ha pensato di fare una bravata. Non mi sembra che tutti i bambini da 11 a 13 anni vadano in giro con un serramanico in tasca.
      Colpevole è il singolo a cui va data una punizione esemplare anche per gli altri.
      Doveroso sarebbe anche un intervento degli assistenti sociali nei confronti della famiglia (non quelli di Bibbiano) per capire se è in grado di farsi carico dell’educazione del minore.

  2. Un coglione di 11 anni non diventa un elemento di sociologia improvvisata.
    Auguri di pronta guarigione al povero giornalista.

  3. Il futuro di questo paese... | 17 Gennaio 2022 at 11:43 | Rispondi

    Non solo allo sbando…ma ormai in preda a tutte le cazzate che passano per il web…vedi Tik Tok chat e social vari…avevo già notato diverse volte alla villa questi ragazzini che si sfidavano si minacciavano cercavano lo scontro oppure con le bici impennare tra la gente arrivando quasi a colpire le persone…io dico ma le forze dell’ordine ste cose non le vedono?e soprattutto i genitori dove vivono?

  4. “Come sia possibile che lo abbia introdotto a scuola è un mistero,”.
    La scuola non ha i metal detector. L’educazione comincia a casa. Purtroppo questa frase non fa altro che confermare la so stato di decandenza della cultura italiana. La responsabilità non è dell’istituzione scolastica che non esegue controlli corporali agli studenti, ma è delle famiglie che non insegnano ai propri figli l’educazione. I genitori che non possono, non sanno o più semplicemente non vogliono educare i propri figli sono i primi a creare queste situazioni e sono loro i primi che devono essere rieducati.

  5. Massima solidarietà !!!!

  6. Complimenti ai genitori del ragazzino!!!!

  7. Mi chiedo se tutti questi bei commenti provengano da persone che conoscono personalmente il ragazzo che si è reso protagonista della questione. Il problema di tutto quello che succede risiede nel web e nella violenza e aggressività che genera in tutti, figuriamoci nei bambini. Nessuno pensi di essere immune da questa violenza. Non sappiamo chi siano i genitori, chi sia lui, quindi mettiamo da parte i commenti rapidi e siamo solidali. Buona guarigione al collaboratore e speriamo che anche il ragazzo E la sua famiglia siano sostenuti.

    • Condivido totalmente. Ormai la tastiera è un’arma caricata a pallettoni alla portata di tutti e tra questi, la maggioranza, c’è chi dovrebbe essere interdetto ad usarla. Questa è la drammatica verità.

    • Cara signora Ilaria, la colpa non può essere data in modo generico al web così come 40 anni addietro non era colpa della TV.
      Quanti casi di accoltellamento da parte di un minore verso operatori scolastici si sono verificati negli ultimi anni?
      La colpa è senz’altro individuale: del ragazzino e della famiglia che lo ha educato.
      Evitiamo commenti buonisti a giustificazione di comportamenti illeciti quali: è colpa della società, del web, delle cattive compagnie, ecc.

      • Nelle scuole italiane c’è uno sportello, ci sono modalità di sostegno e riconoscimento dei ragazzi fragili, di chi soffre all’interno della propria famiglia? Oppure l’interesse è solo di concludere programmi, incensare i figli tutti super geni e scagliarsi contro gli insegnanti delegittimandoli dal loro ruolo. Proviamo a mettere passione e sentimenti dentro la 🏫

  8. Mi auguro che tutta la comunità .TUTTA ….esprima solidarietà al giornalista Savino Monterisi !

    • Grazie Signora Giulia. Comprendo lo sconcerto di chi legge un tale fatto di cronaca. Io sono nel gruppo dei buonisti, ma anche di quelli che preferiscono la strada del rispetto verso persone che non si conoscono e che di certo non meritano di essere offese come ho letto sopra. Forse ci sono stati pochi casi o forse nessuno, ma sono certa che per il web sia un’ottima occasione per OFFENDERE a spada tratta una famiglia. Dico solo che nessuno Dovrebbe sentirsi così tranquillo, perché la violenza fa parte delle nostre vite ogni giorno e questa ne è una dimostrazione concreta. Rinnovo la solidarietà per il collaboratore e speriamo che non accadano più fatti del genere.

  9. Mi chiamo Antonio | 17 Gennaio 2022 at 12:42 | Rispondi

    Disagio?
    Questi sono fuori di testa, annebbiati dalla visione di programmi violenti su internet, sostanze e alcool… credono di stare su un videogioco.
    I complimenti non solo ai genitori, ma anche agli insegnanti…

  10. Auguro una pronta guarigione al giornalista sperando di non leggere più episodi simili…. veramente incredibili!!!

  11. Nonneusciremopiù | 17 Gennaio 2022 at 13:56 | Rispondi

    Spiace per il collaboratore che fortunatamente non ha riportato conseguenze …. Spiace ancor di più per il ragazzino e la famiglia che vanno sicuramente aiutati e recuperati ….. tutti bravi a puntare il dito e dare sentenze … questo è lo specchio della nostra società che non porge mai una mano per aiutare il prosimo ma ad affossarlo

  12. Auguri di pronta guarigione!
    Invito però a non giudicare senza conoscere i fatti. Il bambino va ascoltato da professionisti per comprenderne le motivazioni.

  13. A tutti i leoni da tastiera che pensano di poter generalizzare un fatto del genere: no, non si può dire nulla sulla nostra società, su tik tok o ancora meno sui videogiochi (che è scientificamente dimostrato che abbassino aggressività e aumentino intelligenza, basta informarsi per bene e si trovano informazioni serie).
    Mai sentito parlare di schizzofrenia? Mica esiste solo nei film.. Potrebbe benissimo essere un disturbo psichico.
    Insomma, evitate di fare di un’erba un fascio.

    • Abbassa il livello...mamma mè | 17 Gennaio 2022 at 16:55 | Rispondi

      Ah si? Allora tutte queste aggressioni vedi Milano capodanno, vedi Milano tentativo di malmenare un poliziotto e rubargli la pistola, le gang di ragazzini che si affrontano vedi Nichelino è colpa di chi? Svegliarsi ed i genitori cominciassero a controllare chat e cosa fa il figlio sul web e che amicizie frequenta…

      • Purtroppo stiamo in Italia.
        In qualche altro paese occidentale, la pistola, anziché farsela rubare, il poliziotto l’avrebbe utilizzata!

  14. nonneusciremomai | 17 Gennaio 2022 at 18:43 | Rispondi

    quanti di voi saputoni sono genitori?…. facile fare le chiacchiere

    • La domanda é: quanti di quelli che hanno figli fanno i genitori?
      Perché io vedo ragazzini che trattano madri e padri come sguatteri, che li manipolano, che non hanno alcun rispetto dell’autorità.
      Ovviamente non sto commentando il caso specifico, che comunque rimane gravissimo.

  15. Nonneusciremomai, tu non sicuramente. Almeno lo spero.

  16. John sciacquati la bocca … genitore io forse tu no …

  17. Vorrei mandare un messaggio a un’altra testata locale, ma mi hanno censurato. Vorrei consigliare a quelli che scrivono “bidello”, di tornare a scuola. Capirebbero che ci sono termini più consoni e adatti a definire certe figure professionali. Ma, inutile nascondersi all’ombra di un dito, certi termini vengono scelti per motivi più meschini, che poco hanno a che fare con il diritto di cronaca. Comari di paese… Guardando chi lavora in quella redazione, non mi stupisco di certe scelte. Tanti auguri di pronta guarigione a Savino. Ad altri i miei auguri di guarigione dall’ignoranza.

    • Sei un bidello?

      • Sei andata a scuola?

      • Lara, che risposta insulsa. Leggendo il post di Roberto stavo per rispondergli che nessuno mai avrebbe potuto utilizzare bidello in modo dispregiativo, perchè è una figura che si porta nel cuore. Un complice e un controllore, è la figura che ti accompagna nel percorso scolastico, e sebbene non si chiami più così, non avrei mai pensato che si potesse dare del bidello come se fosse un offesa.
        Insomma, Roberto, stavo per rassicurarti.
        Poi arriva Lara, e ti da ragione, provocandoti senza il minimo bisogno. Probabilmente deve sentirsi superiore. E a testaggine di cazzo, lo è sicuramente.

        • No Mario, non disprezzo i bidelli, il lavoro (tutti) è sinonimo di dignità.
          Odio le sterili polemiche… Bidello o personale Ata… che differenza c’è?
          Quello che è veramente importante è fare al meglio il proprio lavoro, ed essere apprezzati per quello, e non per come si viene chiamati.
          Preferisco uno spazzino che lavori sodo, non un operatore ecologico che faccia finta di pulire.

          • Va bene Lara, su quello che scrivi ora non credo nessuno possa essere in disaccordo. Ma Roberto, che evidentemente ha elementi a supporto di quello che dice (o quantomeno dobbiamo ritenere che li abbia, a meno che tu non abbia informazioni diverse sulla persona), sollevava il problema che il termine fosse utilizzato con malignità. Dopodiché se scrivi “sei un bidello?” capisci che non è un modo di manifestare un disaccordo, ma è volontà di provocare proprio sul punto. Ma a questo punto ne approfitto. Secondo il tuo illuminato pensiero, quello che è veramente importante, quello che preferisci è un handicappato simpatico o un diversamente abile scontroso? Un ricchione gentile o un omosessuale cafone? Una mignotta che rispetta i bidelli o una donna che la da via come se non fosse sua che faccia finta di non cogliere le differenze?

  18. Ho letto solo frasi vergognose da genitori che siete nei riguardi di un bambino di 11 anni che (condannabile il gesto) ma vanno fatte indagini approfondite sul perché del gesto e cercare di recuperarlo ! SIETE SOLO VERGOGNOSI !! DIMENTICAVO !! IO MI FIRMO !! Sono PASQUALE DI TORO!!!spero non vi offendiate!!

  19. Io vado ad una scuola diversa ma la mia migliore amica fa la classe di questo bambino e mi ha detto che appunto lui era quasi invisibile nessuno si aspettava una cosa del genere. Mi ha detto che era scappato da scuola ma poi l’hanno ritrovato ma dopo non sò più nulla

  20. L’altro ieri ho commentatori ma vedi che il commento non c’è, forse perché non ho massacrato il ragazzino e non ho difeso a spada tratta il cosiddetto collaboratore della testata, sono convinto che anche stavolta non lo pubblicheremo, ma ci riprovo lo stesso

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