Accalacappiacani “latitante”, denuncia alla Asl

Una denuncia è stata presentata alla Asl dalla gestrice del canile municipale di Sulmona Gabriella Tunno, anche a nome delle Guardie ecozoofile, sulla gestione del randagismo nel territorio.
In particolare, secondo la Tunno, il servizio di accalappiacani sarebbe del tutto inefficiente con “i veterinari e gli operatori addetti alla cura, cattura e prevenzione del randagismo del territorio che non svolgono le mansioni per le quali sono preposti”.
L’ultimo effetto di questo disservizio, appaltato dalla Asl ad una società molisana, c’è stato l’altra notte con la morte dell’ennesimo cucciolo di cane randagio sulla strada a quattro corsie di Sulmona. Una cucciolata segnalata da circa un mese agli addetti, ma di cui nessuno si sarebbe preoccupato.
“I veterinari non sono reperibili sia nel loro normale svolgimento del turno diurno – si legge nella denuncia – né tantomeno nelle ore notturne, creando grandi difficoltà ai numerosi cittadini che si trovano loro malgrado a segnalare ai carabinieri cani feriti, randagi affamati, cani femmina in stato di gravidanza, animali in pericolo si strade a veloce percorrenza”.
Secondo i denuncianti l’addetto non risponde neanche più al telefono e quando lo fa si limita a comunicare che non ha tempo, che interverrà, senza però poi essere conseguente alle sue promesse.
“Tempo fa addirittura – racconta la Tunno – sono stati prelevati in Alto Sangro cagne che avevano appena partorito, lasciando i cuccioli senza assistenza”.
La carenza del servizio starebbe quindi provocando un aumento del fenomeno del randagio: i cani non catturati, infatti, si riproducono in modo incontrollato, accrescendo il problema tanto del randagismo, quanto quello della sicurezza sulle strade.

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