Non ci fu nessun abuso d’ufficio, ma la corretta applicazione degli strumenti urbanistici vigenti nel Comune di Rivisondoli che aveva recepito il Piano Casa e il Decreto Sviluppo. Il fatto, insomma, non sussiste e con questa formula assolutoria oggi il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Sulmona, Daniele Sodani, ha prosciolto l’architetto Luigi La Civita, in qualità di ex responsabile dell’area tecnica del Comune di Rivisondoli e il tecnico comunale Giuliano Carnevale.
I due erano stati indagati nel 2014 perché avevano concesso il permesso ad una ristrutturazione edilizia con ampliamento di un edificio privato in via IV novembre nel centro montano che, secondo la procura, non poteva essere rilasciato.
“La sentenza ha definitivamente chiarito gli aspetti urbanistici relativi al Comune di Rivisondoli – commenta l’avvocato Pietro Savastano che insieme ad Annarita La Civita difendeva l’architetto -, facendo con ciò emergere la perizia mediante la quale ha operato l’ufficio tecnico comunale nella complessiva gestione della sua attività in materia di governo del territorio, favorendo non solo una virtuosa riqualificazione del patrimonio edilizio esistente ma anche il conseguente sviluppo sociale, economico e turistico del comprensorio dell’Alto Sangro”.
Sono contento per i due colleghi, che dopo cinque anni, sono stati assolti perché il fatto non sussiste; cercherò di leggere la sentenza per completezza di informazione.