Il fascicolo è già pronto sulla scrivania del Comune e nel giro di qualche giorno sarà depositato su quella della procura della Repubblica di Sulmona: sulla vicenda dell’edificio “fantasma” di via stazione Introdacqua, il tentativo di incendio verificatosi qualche giorno fa, ha acceso un vero e proprio “falò”.
Perché scavando tra le carte è venuta fuori una storia che a leggerla sembra quasi di fantascienza: un immobile pubblico, di proprietà comunale, che per dieci anni, fino a qualche settimana fa, quando il Comune si è andato materialmente a riprendere le chiavi, era occupato da un non meglio precisata associazione. Senza la corresponsione di un centesimo di affitto, ovviamente, e senza alcun titolo.
O meglio: lo stabile, con annesso campo di calcetto, venne dato in gestione temporanea a dicembre 2012 per un anno all’associazione Polisportiva sulmonese che, stando agli atti, avrebbe dovuto restituirlo a dicembre del 2013. Da lì, però, gli occupanti non sono mai usciti fino a qualche giorno fa, dedicandosi alle più disparate attività dentro: dalla lavorazione del tombolo, alle cene, dalle feste private, ai tornei di burraco. Riunioni politiche comprese.
“L’associazione a cui aderivano ex militari risultava morosa di oltre 8mila euro nel 2019 – ricorda l’allora assessore Pierino Fasciani – avviai una contrattazione per un piano di rientro e la regolarizzazione della posizione. Poi non feci più l’assessore”.
Nel marzo del 2015 la stessa associazione avvertiva il Comune che l’associazione affidataria nel 2012 si era di fatto sciolta nel febbraio dell’anno prima (cioè nel 2014) e che contestualmente era stato nominato un nuovo direttivo e costituita una nuova associazione Polisportiva sulmonese.
Non solo: nel 2020 detta associazione, che era un nuovo soggetto giuridico rispetto a quella affidataria (e che comunque non avrebbe avuto titolo ad avere le chiavi), reclamava anche il riconoscimento di lavori di straordinaria manutenzione sull’immobile che nessuno, tra l’altro, aveva autorizzato.
Cioè dei privati, senza titoli, hanno occupato un immobile pubblico, ci hanno fatto attività private e hanno eseguito modifiche al bene senza alcuna autorizzazione.
“Intanto siamo tornati in possesso dell’immobile – commenta l’assessore Attilio D’Andrea – che contiamo di impegnare per sedi di attività sociali come l’associazione sclerosi multipla e altre legate al settore socio-sanitario. Al resto, a quello che è accaduto ed è stato finora, ci penserà la magistratura”.
Bravo Attilio D’Andrea !
Sulmona torni ad essere gestita in maniera trasparente da gente buona ….
si può sbagliare qualcosa nella gestione e si può sempre riparare …..ma nella trasparenza non bisogna mai venir meno
Come si faceva a non sapere se viene scritto di scambi di comunicazione con il comune nel 2015 e nel 2020?
E io pago !!!Chi ha pagato acqua luce e gas nel frattempo?
questa è un ottima domanda… me lo faccio anche io, a qualcuno le utenze saranno intestate sicuramente, e proprio a quel qualcuno bisogna richiedere i nostri denari…
UN PLAUSO AD ATTILIO D’ANDREA…HAI FATTO BENE BENISSIMO A FAR SI CHE IL COMUNE(QUINDI L’INTERA COMUNITA’ DI SULMONA)…TORNASSE IN POSSESSO DI UN BENE COMUNE E FATTO USCIRE DA LI’ questi furbetti truffatori che ne hanno usufruito in maniera illegale senza mai cacciare un solo centesimo…ora spero che anche la magistratura intervenga nei confronti di questa gentaccia ,I SOLITI FURBETTI…W LA LEGALITA’ E LA GIUSTIZIA…C7SULMONA FOR ATTILIO D’ANDREA
D’altronde pure il fabbricato dove dentro c’è il careful è stato gestito da qualche personaggio noto di Sulmona il quale ritirava affitti senza alcun titolo, naturalmente soldi nostri ad uso personale, ed ora il buon attilio lo ha riconsegnato al comune…
Quel che accade a Sulmona e’ qualcosa di assurdo.quando la realta’ supera la fantasia.Chissa” se non e’ solo la punta dell’iceberg