Rubinetti del credito sempre più chiusi per le piccole imprese. Lo conferma lo studio realizzato per la CNA Abruzzo dall’economista sulmonese Aldo Ronci, secondo cui nel secondo trimestre del 2019 il credito alle piccole imprese ha subito, rispetto ai 12 mesi precedenti, una flessione di ben 90 milioni. Andamento – e qui sta l’altra anomalia evidenziata da Ronci – del tutto opposto al restante mondo dell’impresa, quella medio-grande, che incrementa invece la propria dotazione di 54 milioni di euro.
Insomma, a leggere i report della Banca d’Italia scrive Ronci, restano le aziende piccole e piccolissime (ovvero quelle con meno di venti dipendenti) le grandi malate del sistema produttivo regionale, anche e soprattutto in ragione della chiusura ermetica decretata dal sistema bancario: chiusura, dice la CNA, che adesso deve diventare emergenza a tutti i livelli, anche e soprattutto per una politica chiamata ad adottare misure adeguate alle necessita del momento.
Le anomalie del “caso Abruzzo”, comunque, non si fermano ai valori assoluti: “In valori percentuali – illustra Ronci – il credito alle piccole imprese decresce del 3,2%, cioè più di quanto accada a livello nazionale, dove la caduta si ferma al 2,7%. All’opposto, il credito alle imprese medio grandi annota un incremento dello 0,6%, dato questo in controtendenza con il decremento dello 0.3% nazionale”.
Micro e piccola impresa dunque fuori dalla ripresa che abbraccia altri settori. Tanto più che, nel secondo trimestre di quest’anno, la consistenza complessiva del credito nella nostra regione e stata di 20 miliardi e 977 milioni di euro, registrando sui 12 mesi precedenti un incremento di 188 milioni: “Una fase positiva – scrive ancora Ronci – cui contribuiscono però solo l’aumento dei finanziamenti destinati alle ‘famiglie consumatrici’ (224 milioni in più, con una crescita del 2,5%) e quello già citato destinato al mondo dell’impresa medio-grande. Tutto, mentre il risparmio postale segna un lieve incremento, con 113 milioni di aumento rispetto ai dodici mesi precedenti”.
“Con le altre associazioni imprenditoriali – dice il presidente di CNA Abruzzo, Savino Saraceni – abbiamo presentato alla Giunta regionale un piano contenente diverse proposte, tutte concrete, che se attuate in tempi ragionevoli possono produrre circa 150 milioni di nuovi finanziamenti al mondo della micro e piccola impresa”. Gli fa eco il neo coordinatore di Fidimpresa Abruzzo, Paolo D’Amico, secondo cui “resta fondamentale il ruolo di intermediazione tra sistema bancario e imprese, che le strutture di garanzia come i confidi possono esercitare per aiutare un sistema produttivo davvero in difficolta in Abruzzo. E’ dunque in questa direzione che le politiche devono guardare, in fretta”.
S.M.
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