Abruzzo, imprese in affanno, “crescita pari a zero”

Un decremento di ben 168 unità quello registrato nel primo semestre 2017 nel prospetto di variazioni delle imprese in Abruzzo. L’unica regione del Mezzogiorno a subire una flessione, scendendo dello 0,11% in controtendenza con l’incremento dello 0,33% italiano. Nel primo semestre 2017 decrescono le imprese dell’abbigliamento (+19), dell’industria del legno (-21), dei prodotti in metallo (-16) e dei mobili (-8), crescono le imprese di riparazione ed installazione di macchine (+7). Nel secondo semestre le imprese artigiane crescono di una sola unità decretando uno dei peggiori risultati degli ultimi cinque anni. Dunque spiega il professor Ronci, una crescita percentuale pari a zero, mentre la media italiana è stata dello 0,24%. La flessione per le variazioni delle imprese artigiane in Abruzzo nel primo semestre 2017 è stata di 404 unità valore che, negli ultimi anni tende a diminuire ma è comunque lontano dagli incrementi pre-crisi. In valori percentuali il decremento dell’1,29% delle imprese artigiane abruzzesi è pari a più del doppio di quello medio italiano che si è attestato a meno 0.58%.

Una dinamica territoriale delle imprese artigiane che presenta valori disomogenei con l’Aquila meno 99, Chieti, meno 125, Pescara meno 123, e Teramo a cui è andata meglio con meno 57. Un meno 1,40 per cento per il territorio aquilano, a Chieti  meno 1,42 per cento, Pescara meno meno 1,64 e Teramo meno 0,71.  Un andamento negativo, nello specifico un forte calo nelle costruzioni (-208) e nelle attività manifatturiere (-111), decrementi più lievi invece nel settore dei trasporti (-28), nelle attività ricettive (-28) e nelle riparazioni di auto e apparecchi per la casa (-7), rimangono pressoché invariate nei servizi per la persona (+3) e nei servizi alle imprese (+5).

Sui decrementi, la distribuzione tra le province è abbastanza uniforme, le flessioni più consistenti a Pescara nel settore dei trasporti  (-28)  e nelle attività ricettive (-12). Insomma per il verde Abruzzo, conti amari, le imprese sempre più in affanno, un trend che continua a vedere lontana la via della ripresa.