Dalla zona arancione l’Abruzzo potrà uscire la prossima settimana solo se oggi il Consiglio dei ministri deciderà di rivedere la classificazione dei colori, stabilendo cioè come ipotizzato solo due fasce (bianca e rossa). Perché altrimenti le restrizioni aggiuntive, che in zona arancione riguardano soprattutto i non vaccinati, continueranno stando ai numeri di un bollettino che migliora nei contagi, ma non in quello delle ospedalizzazioni.
Oggi l’indice di contagio in Abruzzo è tornato infatti sotto al 10% (9,63%), ma i pazienti ricoverati in area medica sono cresciuti di 4 unità (per un totale di 434) e rimasti stabili in terapia intensiva (35).
Si contano, poi, ancora morti, troppi: 7 annotati sul bollettino di oggi, compresi tra i 56 e i 92 anni di età, distribuiti nelle province di Chieti, L’Aquila e Teramo (2 ciascuno) e 1 risalente ai giorni scorsi.
I nuovi positivi sono stati invece 2601 (rispetto ai 3823 di ieri), a fronte del numero dei guariti che resta stabile sugli ottocento (852), portando il numero degli attualmente positivi a 117175. Che nonostante il leggero calo della curva epidemiologica, continua a rappresentare un record assoluto per la nostra regione.
La provincia più colpita è stata quella di Chieti con 739 casi, seguita da Pescara e L’Aquila (622 e 621) e infine da quella di Pescara (525).
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