Dopo anni di chiusura e restauri la chiesa dell’abbazia di Santo Spirito al Morrone è stata restituita alla comunità. Questa mattina c’era una folla importante ad attendere il momento in un interno messo a punto per l’attesa occasione. Dalle istituzioni ai cittadini non è mancato nessuno, o quasi. Il presidente/senatore Luciano D’Alfonso, la cui presenza era riportata su tanto di invito diffuso, non è più arrivato preso tra l’inaugurazione di una pista ciclabile a Ortona e la conferenza stampa del collegamento navale Abruzzo-Croazia, a lui che piacciono tanti i trasporti. Eppure neanche questa volta mancavano pioggia ed ombrelli. A fare le veci della Regione c’era il sottosegretario alla presidenza della giunta regionale, Mario Mazzocca, che pure è tornato a ribadire l’arrivo in un futuro prossimo venturo dei 10milioni previsti da masterplan Abruzzo proprio sul complesso dell’Abbazia. Perchè sui 16mila metri quadrati che il complesso occupa di interventi da fare ce ne sono ancora. Pensato al contenitore bisognerà intervenire anche sul contenuto, un progetto che Mazzocca alla comunità anche se un’idea (il famoso Spirito d’Abruzzo promosso dal Parco Nazionale della Majella) c’è. E poi c’è anche il milione del ministero da impiegare nel servizio accoglienza e nel restauro della cappella Caldora, ha ricordato la direttrice del polo museale Lucia Arbace.
Tra il suggestivo coro della Cappella Musicale Pamphiliana e gli interventi che si sono susseguiti (il sindaco Casini, Mazzocca, il vescovo Fusco) il momento di certo più solenne è stato quello in cui a prendere la parola è stata Anna Colangelo, storica dell’arte della Soprintendenza Abap Abruzzo, colei che ha seguito passo passo questo ritorno alla luce in una “sinergia tra tutte le figure ministeriali del ministero dei Beni Culturali” ha spiegato raccontando il lavoro di squadra e di diverse figure professionali che hanno lavorato alla buona riuscita dell’interno lavoro; e le diverse emergenze di un patrimonio artistico importante, andato perso e che avrebbe dato all’abbazia un ulteriore valore, nonché il percorso sotterraneo di natura medievale che conduce al cortile del pozzo. Pezzi che se tornassero a formare il puzzle totale garantirebbero una solida testimonianza storica ed un pregevole biglietto da visita al turismo culturale. Intanto si lavora ad una mostra internazionale da ospitare nel complesso probabilmente nel 2019.
Simona Pace
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