Si sono dati appuntamento sabato 18 maggio davanti al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per far sentire la loro voce al ministro Picchetto Fratin e vedere se questa volta “avrà la dignità di rispondere o se preferirà, come sempre, tacere”.
Sono i membri del Coordinamento No Snam No Hub del Gas Abruzzo che insieme alle delegazioni dei territori coinvolti e ai tanti cittadini che da sedici anni si battono contro il progetto della Linea Adriatica della SNAM sabato chiederanno a quel potere finora “sordo e arrogante” di rispondere alle tante domande ancora senza risposta. A partire dal “perché si dovrebbero spendere 2 miliardi e 500 milioni di euro per un metanodotto di 430 Km e per la centrale di Sulmona” quando i consumi di metano non solo sono crollati dagli 86 miliardi di metri cubi del 2005 agli attuali 61 miliardi e 500 milioni, ma “secondo tutte le previsioni continueranno a scendere nei prossimi anni?”.
Perché abbattere milioni di alberi e alterare “un prezioso habitat naturale che è anche corridoio faunistico dell’orso bruno marsicano” insistendo nel realizzare un progetto in aree “tra le più altamente sismiche della penisola?”. E ancora perché “seppellire con tonnellate di cemento una necropoli con testimonianze storiche risalenti a prima dell’era cristiana?” senza dimenticare “il pericolo di avvelenamento dalle sostanze nocive che saranno emesse dalla centrale”.
Domande che gli ambientalisti rivolgeranno ancora una volta a chi è deputato a rispondere, il titolare di quel ministero preposto alla tutela dell’ambiente e della sicurezza energetica del nostro Paese. Una tutela che richiederebbe di “abbandonare le fonti energetiche fossili sostituendole con quelle energetiche rinnovabili” perché, spiega il coordinamento “l’Italia non potrà avere nessuna sicurezza energetica fino a quando continuerà a dipendere dalle importazioni di petrolio e di gas”. Una dipendenza non più sostenibile per il nostro Paese che “passando dal gas russo a quello di altri Paesi non farebbe che cambiare spacciatore” invece di puntare sullo sviluppo di energia solare ed eolica, “fonti pulite e sicure di cui disponiamo in abbondanza”.
Progetti questi ultimi che però “vengono ostacolati dal Governo per favorire i mega profitti di ENI e SNAM” concludono dal Coordinamento No Snam No Hub Abruzzo che anche di questo chiederanno conto al ministro Fratin consegnando l’ennesima lettera documento ai dirigenti del ministero.
Per aderire alla manifestazione è possibile prenotarsi chiamando i numeri 347.8859019 (Mario) e 338.1195358 (Renato).
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