A piedi verso L’Aquila, l’esodo dei migranti sfrattati

Sono andati via questa mattina due ragazzi del centro di accoglienza della Casa Santa destinatari del provvedimento del Prefetto. Due migranti  hanno lasciato la struttura, uno con pochi soldi in tasca circa 25 euro e una borsa con i suoi effetti personali, ha preso il treno per Roma per raggiungere il fratello, il biglietto donato dai suoi amici, compagni profughi come lui,  l’altro invece senza soldi nè valigie ha imboccato la strada a piedi per L’Aquila dove ad attenderlo però non ci sarà nessuno. Il giovane, un ragazzo che ancora oggi sta accusando ferite fisiche e psicologiche di 1 anno e 6 mesi in Libia,  ha trovato nella disperazione dei suoi passi, nella resistenza delle sue gambe l’unica strada possibile.

D’altronde la carta recapitata a una decina di ragazzi ospiti nei due centri sulmonesi, Casa Santa e Europa Park Hotel, era chiara nel comunicare che in assenza di posti negli Sprar, Servizio protezione richiedenti asilo e rifugiati, i signori profughi avrebbero dovuto fare le valigie. Senza una destinazione, in molti, e tra poco senza cibo e letto. La preoccupazione cresce tra i migranti e tra i quanti ruotano attorno a questo giro di vite costrette ad un destino di continue partenze per arrivi di destinazioni incerte.  Dovevano lasciare la struttura e loro, due 20 enni africani  l’hanno fatto prima del tempo.

A.S.

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