A Natale puoi

A Natale puoi fare quello che non puoi fare mai:
puoi meritare il premio Oscar come migliore attore non protagonista, quando scarti l’unico regalo per te sotto l’albero e ringrazi commosso e sorpreso per il solito paio di guanti di lana blu.

Puoi passeggiare per la città e trovarla meravigliosa, con le vetrine dei negozi piene di addobbi luminosi e le commesse con il cappello bianco e rosso in testa. Bianco e rosso come le transenne poste sotto i cornicioni pericolanti. Bianco e rosso come i camion Bartolini, che consegnano i regali comprati online.

Puoi uscire a mezzanotte, come quando ballavi sui cubi, però questa sera la tua meta non sarà una discoteca della riviera, ma la chiesa del quartiere dove assisterai alla messa di Natale.

Puoi comprare vestiti che dopo dieci giorni saranno in saldo e costeranno la metà, ma a te servono ora, non fra dieci giorni.

Puoi guardare un telegiornale e domandarti se Gesù sia nato solo per noi, che abbiamo dodici panettoni sotto l’albero e pure il coraggio di scartarne i canditi o davvero per tutti.

Puoi tentare inutilmente di digerire la cena della Vigilia, dribblando tua madre che ti rincorre offrendoti il bis delle diciotto portate di cibi tradizionali.

Puoi parlare di palle rotte, grandi, cadenti o roteanti, senza risultare volgare.

Puoi invidiare il tuo dolcissimo nipotino che, per aver detto una poesia a dire il vero troppo semplice per la sua età, incassa un totale di cinquanta euro da parenti e simpatizzanti. Tu, che sai a memoria tutto il primo canto della Divina Commedia, invece, sei al verde come il cardo affogato nel brodo.

Puoi addormentarti durante una sessione di Tombola familiare e svegliarti solo quando qualcuno grida “Cinquina!”.
Tu esclami: -Protestiamo!
pensando che il “C’inquina” sia riferito alla discarica di Bussi, invece si alludeva al montepremi di ben tre euro poggiato sul tavolo.

Puoi decidere per chi tifare quest’anno: per tua madre e la sua abilità di scuoiatrice o per il capitone, che magari, per una volta, riuscirà a scampare alla sua sorte -e tu a quella di averlo nel piatto-.

Puoi riciclare regali senza sentirti in colpa: il mondo ha bisogno di gente come te, che non spreca, non inquina e non alimenta il consumismo imperante.

Puoi notare Il buonismo di plastica che inizia il 24 e finisce il 26 dicembre e decidere di godertelo, perché è sempre meglio di niente e poi il 27 ricominceremo tutti a prenderci a calci nel sedere.

Puoi costruire ponti sul calendario, per saltare più giorni di lavoro possibile, anche se non credi nel Natale, in Santo Stefano, nel Capodanno e nel “Sette e mezzo col morto”.

Puoi spegnere il telefono, almeno per un giorno: nessuno si offenderà se quest’anno non risponderai un telegrafico “Grazie, anche a te” ai veloci “Tanti auguri a te e famiglia”.

Puoi esagerare con i brindisi, mascherando la tua misantropia con l’alcool e risultando cosí, una tantum, simpatico e cordiale.

Puoi darti un tono grigio Scrooge, affermando che non ti piacciono le feste e aspettando il tramonto, solo per poter dire che pure questo Natale ce lo siamo tolto dalle palle colorate, ma non ti crederà nessuno, perché ti hanno visto guardare con l’occhio lucido il fuoco nel camino, che ondeggiava a ritmo di un vecchio racconto d’infanzia.

E allora auguri a tutti: a chi a Natale può, a chi vorrebbe, ma non può e a chi potrebbe se solo volesse.

gRaffa
Raffaella Di Girolamo

2 Commenti su "A Natale puoi"

  1. grande come sempre, brava.e…tanti auguri!

  2. bene,auguri a tutti,rimane la donanda,il dubbio :puo’ cosa ? Imagine… John Lennon,
    un pensiero,i migliori auspici,auguri a chi non puo’!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*