A lavoro senza contratto e, ad oggi, senza neanche una busta paga: è quanto accade, a detta del sindacato, alla Saca di Sulmona o meglio alla Teknopost, società che da ottobre scorso è subentrata, dopo aver vinto una gara d’appalto, nella gestione dei cosiddetti letturisti, ovvero gli addetti alla verifica e alla lettura dei contatori sul territorio per conto della società che gestisce il servizio idrico integrato.
Si tratta di una decina di addetti tra Valle Peligna e Alto Sangro, una parte dei quali starebbe operando da oltre un mese senza avere alcun contratto, né copertura e senza ricevere uno stipendio.
E’ quanto denuncia la Uil che tramite un legale ha scritto ieri alla Saca e alla società chiedendo spiegazioni in merito a questa stortura sindacale che non si giustifica, essendo previsto nell’appalto vinto, dal valore di quasi 1 milione di euro, l’applicazione della clausola sociale, ovvero l’assunzione dei lavoratori che già operavano con la Satic e che sarebbero dovuti essere assorbiti interamente e con contratto a tempo indeterminato dalla società che ha vinto l’appalto.
“E’ nei fatti che i dipendenti, ad oggi – si legge nella lettera del legale che rappresenta tre lavoratori in particolare -, né hanno firmato alcun contratto di lavoro né hanno ricevuto alcuna busta paga, né hanno ricevuto retribuzione alcuna. Vieppiù, gli stessi ricevono oralmente proposte di contratti a tempo determinato e senza applicazione dello specifico contratto collettivo nazionale di settore. La società aggiudicataria della gara è tenuta a garantire la stabilità occupazionale del personale già impiegato e ciò significa che, essendo immutate le condizioni di esecuzione dell’appalto, devono essere contrattualizzati a tempo indeterminato tutti i dipendenti indicati all’art. 12 del capitolato speciale di appalto (n. 11 letturisti), con applicazione del CCNL Terziario, Distribuzione e Servizi”.
Alcuni dipendenti avrebbero infatti accettato contratti diversi da quelli previsti dal CNNL e a tempo determinato e chi non ha detto sì, non è stato assunto. Pur continuando a lavorare.
“Non sussiste alcuna motivazione giuridicamente valida che possa portare oggi l’appaltatore – continua la nota del legale per conto della Uil -, che aveva evidentemente ritenuto congrua e conveniente detta quantificazione (970mila euro), tanto da partecipare alla gara, a disattendere ex abrupto detti parametri”.
La Teknopost, spiega il legale della Uil, è tenuta a rispettare i patti e la Saca a vigilare, tanto più che la società partecipata è tenuta per legge a rispondere in solido dei debiti retributivi, previdenziali e assistenziali. Soldi, insomma, che potrebbero aggiungersi sulla “bolletta” dei contribuenti.
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