Sarebbe dovuta essere una delle attrazioni da mettere in bella mostra durante le festività natalizie, ma Spazio Ovidio dovrà rinviare (ancora) la propria apertura al pubblico. Già, perché oltre alle mille difficoltà per l’affidamento del museo dedicato al poeta sulmonese, vi sono anche i ritardi e gli intoppi burocratici che non hanno permesso nemmeno l’apertura, seppur momentanea, per accogliere i turisti a Santa Caterina durante le prossime feste.
Il piano antincendio, o meglio la SCIA, è stato approvato solo lo scorso 13 dicembre. Un passaggio necessario per la struttura di via Angeloni per poter aprire le proprie porte. L’incarico per la redazione della SCIA è stato affidato all’ingegner Claudio Pelino, per una somma pari a 6.700 euro, mentre al geometra Luigi D’Alessandro è stata affidata la redazione e asseverazione della Segnalazione Certificata di Agibilità per l’edificio, per un importo di poco meno di mille euro.
Ora il museo ha tutto per poter aprire, a livello burocratico. Sul piano pratico, però, il discorso rimane complesso. Da Palazzo San Francesco l’Amministrazione si è attivata per mettere in rete diversi musei e studiare un’apertura momentanea, almeno per poter mostrare al pubblico l’interno della struttura.
Sul piano della gestione, invece, il discorso si fa più complesso per i 1.100 metri quadri dell’ex convento sulmonese.
Lo scorso novembre ci fu un summit tra il sindaco, Gianfranco Di Piero, l’assessore alla Cultura, Rosanna Tuteri, e un gruppo di imprenditori e operatori locali per ideare un piano strategico sulla forma di gestione. Le ipotesi messe sul tavolo furono diverse: fondazione, gestione in house, associazione o una federazione di operatori. In concreto, però, non vi è ancora nulla, e il luogo celebrativo del sulmonese più illustre della storia rimarrà chiuso almeno fino al 2023.
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