La commissione è stata appena nominata, ma il lavoro da fare non sarà così complesso: alla gara europea per l’assistenza tecnico-informatica per il Comune di Sulmona, infatti, ha partecipato un unico concorrente che, verosimilmente, fatti i dovuti accertamenti di idoneità, gestirà i “computer” di palazzo San Francesco per i prossimi sei anni.
Dietro allo schermo e in mezzo ai cavi resterà così la cooperativa Satic, unica ad aver risposto al bando che si è chiuso il 19 gennaio scorso, per un appalto dal valore di 630mila euro.
La società-cooperativa gestisce già da anni il servizio e da gennaio scorso è in proroga in attesa della conclusione dell’iter burocratico, che si chiuderà presumibilmente ad aprile.
La Satic si occupa e si occuperà di tutti gli aspetti tecnici e informatici del Comune: connessioni, rete, collegamenti consiliari su Civicam, gestione dei programmi, etc.
Non gestirà invece il sito internet del Comune di Sulmona, affidato ad una gara apposita con un finanziamento del Pnrr, e ovviamente dei social che non hanno mancato ultimamente di sollevare qualche polemica. I soci della cooperativa, d’altronde, non si occupano di contenuti, ma delle linee e della rete su cui essi viaggiano.
Oggi la Satic conta 32 soci-lavoratori, solo 6 dei quali attualmente impegnati a palazzo San Francesco: il resto del personale è in gran parte impegnato a Popoli (circa una quindicina) dove Satic gestisce un progetto di inclusione sociale, Scanno, Secinaro e Prezza, per restare nei servizi informatici dei Comuni.
Un numero di soci-dipendenti che dovrebbe tornare a crescere se e quando andrà in porto il project financing sul parcheggio di Santa Chiara, bloccato, come noto, da un’ordinanza di chiusura della struttura seguita ad un esposto fatto alla procura.
Stando ai tempi annunciati dal Comune, quindi, per aprile si torneranno ad assumere innanzitutto i due lavoratori licenziati ad agosto scorso e probabilmente almeno gli altri due da rimpiazzare, di cui uno spostato su altri servizi e un altro che si trova in malattia.
La presenza di Satic in Comune si è comunque ridimensionata nel tempo: la cooperativa prima gestiva anche la guardiania e i servizi tributi, gare che ha perso e i cui lavoratori addetti sono stati comunque riassorbiti dai nuovi gestori secondo il principio delle norme di salvaguardia.
Domanda, ma non esiste una norma sulla rotazione negli appalti pubblici per cui non si può affidare anche se a seguito di gara un appalto alla stessa ditta subentrante?
Principio di rotazione nel nuovo Codice appalti : divieto di affidamento o aggiudicazione al contraente uscente che ha già eseguito lo stesso appalto per due volte consecutive con la medesima Stazione Appaltante (art. 49 d. lgs. 36/2023)
Il comma 4 dell’art. 49, consente alla stazione appaltante “In casi motivati con riferimento alla struttura del mercato e alla effettiva assenza di alternative, nonché di accurata esecuzione del precedente contratto”, di poter reinvitare o individuare quale affidatario diretto il contraente uscente.
L’italiano medio si ferma leggere il titolo dell’articolo e non tutto l’articolo 😂😂😂 Povera Sulmona
Se di fronte ad una procedura di gara aperta a tutti e con rilevanza EUROPEA è riuscita a partecipare solo la Satic di Sulmona….allora CHAPEAU!
L’articolo di legge citato (art. 49 del D. Lgs. 36/2023) riguarda il libro II, parte I del nuovo codice dei contratti ed è riferito solo ai “contratti di importo INFERIORE alle soglie europee”, quindi assolutamente non attinente e non applicabile alla gara per l’appalto dei servizi di assistenza tecnico-informatica che è invece di importo superiore alla soglia comunitaria. La gara in questione è una procedura APERTA e, come noto, a tale tipologia di procedure NON è applicabile il principio di rotazione degli affidamenti. Inoltre, sempre nel codice degli appalti, all’art. 61, è prevista la possibilità di RISERVARE la partecipazione agli appalti, anche sopra soglia comunitaria, alle cooperative sociali.
Tuttavia, la possibilità di RISERVARE l’appalto alle Cooperative sociali non è stata esercitata dall’Ente, che ha invece optato per una procedura APERTA, che consentisse a tutti gli operatori economici del settore di formulare la propria offerta, allo scopo di ottenere la migliore offerta possibile, nel rispetto del principio di libera concorrenza.
Aveva ragione Gabbani: “tutti tuttologi col web”, povera Sulmona veramente!