Otto milioni per il miglioramento sismico al 60% e circa 12 milioni per l’adeguamento sismico al 100%. Questi i due interventi ipotizzati dallo studio di vulnerabilità sismica redatto dall’ingegnere Vincenzo Zavarella per il tribunale di Sulmona.
Uno stabile che risulta “adeguato a sopportare le azioni statiche ma non quelle sismiche”, in pratica conforme ai requisiti di agibilità pur necessitando di alcuni interventi di adeguamento. A decidere il tipo di intervento da eseguire dovrà essere verosimilmente il Comune che è proprietario dell’edificio, sempre che riesca a trovare i fondi necessari, magari chiedendoli a quel ministero che ha incaricato l’ingegnere Zavarella lo scorso mese di agosto.
Una notizia che scongiura la chiusura del palazzo di giustizia cittadino per motivi di sicurezza come si era temuto all’inizio quando lo studio di vulnerabilità era sembrato un espediente per la chiusura del tribunale, ma che non allontana lo spettro della soppressione del presidio di giustizia a seguito della riforma della geografia giudiziaria. Una chiusura che l’aumento delle telecamere di sorveglianza collegate al monitor posto all’ingresso sembra voler allontanare ben oltre il 2025 data stabilita dall’ultimo rinvio.
Discorso diverso per l’ufficio del Giudice di Pace in attesa dei necessari lavori di adeguamento e per il momento privo anche del servizio di vigilanza armata.
Speriamo che non siano una scusa per giustificare la chiusura del presidio di giustizia. Con l’aria che tira da queste parti, non dormirei sonni tranquilli.
Giustizia !! Il presidio della fame.