Il tappeto di gomma

Trenta centimetri che hanno fatto la differenza, diventati una rampa di lancio per la Pregymix, entrata in punta di piedi, silenziosa su un tappeto di gomma, nel grande business delle ferrovie. Fornitore esclusivo, fino al 2028, di RFI e, a cascata, di altre compagnie ferroviarie in Europa: dalla Francia, all’Olanda, fino in Ungheria. L’intuizione semplice, geniale, di una banchina realizzata in gomma riciclata e calcestruzzo: facile e veloce da montare, sicura e anche con circuiti preriscaldati, in modo da non far formare ghiaccio nelle stazioni più alte in quota, come a Bolzano, dove nel 2017 la trovata colpì l’allora ministro Maroni. La direttiva europea che impone l’adeguamento delle stazioni agli standard dei nuovi treni, ovvero l’innalzamento da 25 a 55 cm delle banchine (30 cm, appunto), è stato lo scalino decisivo per Alessandro Lancia, 38 anni di Sulmona che, insieme al padre Andrea (“l’inventore”), ha messo in piedi in pochi anni un’azienda che conta oggi 13 persone assunte stabilmente, che arrivano fino a 22 quando necessario, con un fatturato da 3 milioni di euro.

“L’occasione è arrivata quasi per scommessa – spiega Alessandro – avevamo iniziato a fornire RFI per gli attraversamenti ferrovieri ai passaggi a livello: strutture in gomma e calcestruzzo, ottenuto dal recupero della gomma ricavata dalle guaine dei fili elettrici. Una soluzione pratica, economica, che attutisce il rumore e riduce la manutenzione di ambienti fortemente sollecitati. Fu durante una riunione di lavoro che RFI ci chiese, a mo’ di sfida e un po’ per gioco, di inventare qualcosa per l’adeguamento delle banchine. E noi l’abbiamo fatto”. Un brevetto registrato e di cui Pregymix è diventata fornitore in esclusiva fino al 2028 per RFI, ma che ha anche aperto a collaborazioni all’estero: dalla stazione di Marsiglia, a quella di Budapest, a un recentissimo contatto con una grande compagnia olandese da 2,5 miliardi di euro di fatturato. Da Pettorano sul Gizio a Milano e Torino, ormai le banchine di Pregymix fanno da tappetto a milioni di viaggiatori.

Ma questo è solo una parte del business, perché i brevetti registrati da Transrail (società del marchio) ad oggi sono tredici, alcuni con grandi prospettive di applicazione: gli attenuatori di rumori e vibrazioni da applicare ai binari, i paraballast per contenere il pietrisco tra una traversa e l’altra, gli attraversamenti ferroviari pedonali, le fermate dei bus, le piste ciclabili che coprono la ferrovia, fino all’ultimo Sat (sistema antivibrante transrail) che nelle stazioni di testa si propone di sostituire il classico “letto” del binario in pietrisco (ricettacolo di immondizia e instabile) con una “poltrona” di gomma dove si riduce il rumore fino a 6 decibel, le vibrazioni e la manutenzione.

E pensare che tutto nasce da un marciapiede di Sulmona, quello di ponte Capograssi, dove Andrea Lancia, ex costruttore e vicino alla Olga (azienda di Sulmona che ricicla gomma), decide di sperimentare l’innovazione del cordolo in gomma: un risposta alle continue erosioni del marciapiede, esposto alle intemperie e ai mezzi spartineve. “La cosa funzionò – racconta Andrea Lancia che qualche anno fa si è aggiudicato anche la Medaglia d’oro come inventore – e da lì venne l’idea di applicare questo prodotto anche per altri usi, a partire dagli attraversamenti dei passaggi a livello”.

Una sfida che il figlio Alessandro raccoglie con determinazione: a 23 anni lascia la multinazionale Bulgari, dove si occupava di marketing di Italia e Svizzera, e decide di tornare a Sulmona: “Affittammo un ufficio in quello che era una volta l’incubatore d’impresa di Sviluppo Italia – racconta – 40 mq a 295 euro al mese, internet incluso. Poi affittammo altri due spazi e dalla fase di progettazione passammo a quella di realizzazione”. Sette anni fa il passo decisivo: la Pregymix acquista all’asta un capannone al nucleo industriale “uno di quelli costruiti con i fondi del Mezzogiorno e mai aperti – spiega – la nostra idea è anche quella di rianimare il nucleo industriale: ci sono tante strutture inutilizzate che potrebbero avere nuova vita”. Detto, fatto: poco dopo acquistano, sempre all’asta giudiziaria, una parte dell’ex Cosmo dove trasferiscono la produzione.

“Il nostro valore aggiunto sono le invenzioni, o meglio le soluzioni ai problemi: osserviamo e ci guardiamo intorno e ci chiediamo come è possibile migliorare – continua Alessandro Lancia -: l’ultima idea è venuta guardando il telegiornale e il dramma della popolazione palestinese nei campi profughi. Abbiamo visto quelle tende nel fango e ci siamo chiesti se potevamo trovare un modo per renderle più accoglienti”. Così è nato il tappeto per le tende da campo che hanno appena realizzato e proposto alla Protezione Civile della Regione Abruzzo, proprio per esportarlo a Gaza. “Abbiamo già pronti diversi metri quadrati di base che si possono facilmente e rapidamente montare sotto le tende per isolarle dalle intemperie – aggiunge Andrea Lancia – siamo disposti anche a mettere a disposizione questa partita gratuitamente, ma ovviamente non siamo in grado di arrivare in una zona di guerra. Per questo abbiamo proposto alla Regione Abruzzo di farsi promotrice, tramite la Protezione Civile, della consegna di questa semplice, ma utilissima innovazione: in venti minuti, abbiamo calcolato con gli Alpini con cui collaboriamo, siamo in grado di montare una tenda completa da 40 mq”.

E poi c’è la passione per il calcio, anzi per il Sulmona calcio: main sponsor dell’Ovidiana, Alessandro Lancia dà alla squadra tempo e risorse: “Bisogna investire sul territorio, aiutare le realtà che tengono insieme la comunità – dice Alessandro – quello della squadra di calcio è un impegno importante, ma lo faccio con convinzione e amore. Abbiamo senso se anche chi ci sta intorno sta bene”.

Anche per questo, dice, ha già rifiutato due proposte di acquisizione dell’azienda da parte di due grandi multinazionali: “Ritengo che l’azienda sia ancora nella fase di nascita, come si dice – aggiunge il giovane imprenditore – stiamo insomma al 30% del potenziale e vogliamo continuare a crescere”. A volare, prendendo il decollo da una “pedana di gomma”.

12 Commenti su "Il tappeto di gomma"

  1. Applausi da spellarsi le mani!!!!!!!!!!

    • Ma che meraviglia!!!!!
      Concordo con il sig.Fontana: applausi da spellarsi le mani!
      E grazie anche al Germe,che ci fa conoscere persone e realtà straordinarie come questa.

  2. Gianluca Lavalle | 16 Febbraio 2024 at 08:24 | Rispondi

    Complimenti ad Andra ed Alessandro e ad majora.
    Complimenti anche a chi diffonde le buone notizie: di queste abbiamo bisogno, tutti, ogni giorno, per continuare, come abbiamo sempre fatto, a tirare avanti una città, un territorio, una nazione, e superare ogni difficoltà non guardando a ciò che è stato o poteva essere, ma credendo in ciò che sarà con forza, fiducia e speranza. E credendoci più degli altri, perché se non ci crediamo noi a questo comprensorio, chi dovrebbe crederci ?

  3. Altro che politica che fa solo chiacchiere, chiacchiere e ancora chiacchiere. Complimenti per questa realtà lavorativa.

  4. Mastro Alessandro di pavimentazione ci capisce, e dovrebbe essere fatto Sindaco di L’Aquila. Il tardivo Biondi, e nonostante rimostranze di cittadini, ha tappezzato il corso con una amorfa pietra bianca, almeno si debbono fare spese per pulirla, quando invece, come città capoluogo più fredda d’Italia, non ha avuto la capacità mentale di proporre la soluzione del Corso riscaldato mantenendo il porfido, (come le mattonelle che producono le idee di Alessandro Lancia) come esistono in nord Europa. Sarebbe stata una notevole innovazione turistica attraente per i frequentatori nei weekend sciistici oltreché una notevole comodità per le persone anziane che durante le giornate ghiacciate non scivolano e finiscono a ortopedia.

  5. Non conoscevo queste persone e la loro attività, ora grazie al Germe. Tanti complimenti e fortuna a loro, ci sono persone che si fanno da fare, certo non è da tutti avere intuizioni e capacità imprenditoriali, ci vuole intraprendenza e intelligenza. Finalmente qualcuno che non critica solo dicendo che Sulmona è morta e bisogna andarsene

  6. SalviamoSulmona | 16 Febbraio 2024 at 11:06 | Rispondi

    Fulgido esempio di patriottismo e di amore viscerale ed incondizionato per la propria terra.
    Suggerisco al giovane Alessandro di candidarsi come sindaco alle prossime amministrative. Non avrei dubbi a chi dare il mio voto.
    Complimenti!

  7. Ma perché mai persone del genere dovrebbero INFANGARSI con la politica?

    • SalviamoSulmona | 16 Febbraio 2024 at 15:47 | Rispondi

      Perché non sono politici di professione e sono proprio queste le persone che servono alla causa della città.

  8. sig Andrea e sig Alessandro Vi invito a trovare una soluzione con i vs prodotti (se non lo avete già fatto)per le coperture dei capannoni fatte con lastre di eternit. Le soluzioni esistenti sono carissime e nel mio caso impossibile da affrontare. Vi aspetto fiducioso,una soluzione economica sarà di grande aiuto agli artigiani,agli agricoltori e a tutti i possessori di manufatti con questo tipo di coperture (oggi fuorilegge ieri autorizzati dallo stato che oggi ci obbliga a rimuoverle)

  9. Ci verrebbero molti come loro a Sulmona e in Italia per creare ricchezza e di conseguenza benessere diffuso.

  10. AD ANDREA ED ALESSANDRO LANCIA VANNO I MIEI COMPLIMENTI PER LA VOSTRA ATTIVITA’ IMPRENDITORIALE E LE VOSTRE MERAVIGLIOSE INTUIZIONI CHE SONO DAVVERO UTILI PER LA COLLETTIVITA'(PARLO PER IL DISCORSO DELL’ADEGUAMENTO DEI MARCIAPIEDI DI ALCUNE STAZIONI ED IO VIAGGIANDO SPESSO CON I TRENI SOPRATTUTTO AD ALTA VELOCITA’ HO SPERIMENTATO PERSONALMENTE LA COMODITA’ DEL MARCIAPIEDE ADEGUATO ALL’ALTEZZA DELLE PORTE DEL TRENO)…MI PIACEREBBE CONOSCERVI DI PERSONA E STRINGERVI LA MANO CON IMMENSA STIMA (ANCHE PERCHE’ “COSA NON SECONDARIA” PORTATE LAVORO QUI A SULMONA E CENTRO ABRUZZO E DI QUESTI TEMPI E’ MOLTO IMPORTANTE E CONTRIBUITE A TENERE VIVA LA NOSTRA CITTA’…GRAZIE DI CUORE DA C7SULMONA(MDI)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*