Protesta dei trattori, Paolo Federico intransigente: “Mense solo con prodotti italiani”

A tavola con la bandiera tricolore come tovaglia. La protesta dei trattori è al suo apice, nei Paesi dell’Unione Europea (Germania e Francia su tutti) e in particolar modo in Italia, con gli agricoltori che hanno minacciato anche manifestazioni a Sanremo, per l’ultima serata del Festival. In un clima di forte tensione, dove è più semplice parlare alle pance che alle teste, il sindaco di Navelli, Palo Federico, candidato anche per il consiglio regionale, rilancia la sfida all’Europa. Imporre l’obbligo di utilizzo delle materie prime italiane e proteggere il patrimonio enogastronomico nazionale e soprattutto far arrivare sulle tavole delle mense pubbliche solo prodotti italiani.

Il candidato consigliere di Forza Italia, dall’inizio delle proteste al fianco degli agricoltori, sembra non voler prendere in considerazione mezze misure. Nel piatto solo prodotti del Belpaese, che potrebbe voler dire anche addio alla pasta. O almeno a quella prodotta dalle aziende italiane (le stesse da tutelare, che paradosso), visto che alcuni dei maggiori marchi nostrani utilizzano grano importato da Arizona, California, Francia e Turchia.

“Va rivista la normativa sull’etichettatura per dare sostegno anche ai consumatori che devono sapere dove i prodotti sono coltivati – spiega Federico, per il quale serve anche “semplificazione burocratica, revisione del Piano sviluppo rurale del sistema della Pac”.

In realtà, dal febbraio 2018 le etichette della pasta devono indicare l’origine della materia prima, come prevede un decreto legge varato il 26 luglio 2017. In questo modo i consumatori possono individuare quali sono le marche che utilizzano grano duro coltivato nel nostro paese. In realtà chi voleva una pasta ottenuta con materie prime nazionali, non ha mai fatto fatica visto che sugli scaffali dei supermercati le confezioni del “Made in Italy” riportano scritte a caratteri cubitali, spesso affiancate alla bandiera tricolore e ad altre immagini del territorio che li rendono inconfondibili.

“Ho partecipato alle manifestazioni di protesta degli agricoltori – conclude Federico – perché sento mia la battaglia di un settore fondamentale per la tenuta lavorativa del nostro territorio. Persone che mi hanno fatto capire le loro grandi difficoltà e di come siano vittime dei giochi delle multinazionali. Bisogna puntare ad una totale abolizione delle accise per i carburanti agricoli. Va rivista la legge 102/2004 per la tutela in caso di calamità naturale e vanno sbloccat i contributi grandine sospesi. Infine, ma non ultimo per importanza, serve una moratoria per i debiti fiscali. Queste richieste, che sono proprie della base degli agricoltori devono trovare attuazione nel più breve tempo possibile. Infatti, se non si farà subito qualcosa per il settore le conseguenze saranno drammatiche per tutto il territorio abruzzese”.

1 Commento su "Protesta dei trattori, Paolo Federico intransigente: “Mense solo con prodotti italiani”"

  1. Per davvero, i contadini italiani con il loro cervello fino la hanno pensata proprio bene.I trattori americani per loro che non vogliono zappare con la schiena, si debbono importare, mentre il grano americano non si può importare almeno possono imporre il poco grano loro a 5 volte il prezzo di mercato con la scusa che è italiano.

    Andiamo bene, poi questa protesta proprio il mese di febbraio quando non ci sono lavori da fare in campagna appare dubbia, come se fossero giornate di lavoro pagate, a garzone di Qualcuno.

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