ElleA: una finestra sul futuro

Ha deciso che avrebbe seguito le orme del padre e del nonno un giorno del 2016: quando ancora studente di Ingegneria Meccanica si ritrovò a 26 anni in una stanza Utic con dei bozzetti in mano di alcuni infissi da dover ultimare e consegnare. Il papà, da lì a qualche ora, si sarebbe operato al cuore e quell’antica falegnameria di via Corfinio a Sulmona, che il marchio Angelone lo portava da generazioni, rischiava di non avere più polvere di legno da segare.

Quel giorno Luca Angelone, oggi 33 anni, decise che doveva fare quello che aveva fatto il padre con il nonno e quello che il nonno aveva fatto con il suo di padre, maestro di ebanisteria alla scuola d’Arte a Sulmona: prendere le redini della bottega e trasformarla in un’impresa.

Nel 2018, lasciata l’università, realizza un capannone nella zona industriale e trasloca seghetti, lime e scalpelli da via Corfinio, compresa quell’antica sega in ghisa degli anni Trenta che il nonno aveva inavvertitamente spezzato per nasconderla in cantina durante la guerra, quando la ghisa serviva alla patria fascista per produrre armi.

Quel monumento nero tirato a lucido “e ancora funzionante” oggi è all’ingresso della sua azienda, la ElleA Soluzioni: lo accarezza su quella ferita ora rimarginata come fosse un pezzo del suo Dna. “Lavoro il legno da quando sono bambino – racconta – sono cresciuto in falegnameria e il legno è stato ed è rimasto una passione. Lavoro solo quello in combinazione con l’alluminio (da cui il nome dell’azienda): per una scelta etica, anche, perché a differenza del Pvc e altri materiali, è un prodotto ecologico e sostenibile”.

Luca è deciso e coraggioso. Ma soprattutto ha la forza e l’entusiasmo dei giovani. Nel nuovo capannone porta anche la modernità: una macchina verniciatrice e un macchinario CNC (ovvero a controllo computerizzato) acquistato con un investimento da 200mila euro. “L’ho acquistato con le mie forze nel 2020, prima che scoppiasse la pandemia – racconta – e quando siamo andati in lockdown sono andato nel panico”.

La ElleA, che produce sostanzialmente infissi, tapparelle, porte e “tutto ciò che serve per chiudere la casa”, grazie ad alcuni contatti costruiti da Luca, fino a quella data aveva lavorato soprattutto con la ricostruzione dell’Aquila. “Grazie a queste commesse ho deciso di concentrarmi sugli infissi e lasciare stare l’arredamento – aggiunge – ed è stata la scelta giusta, anche perché dopo è arrivato il Superbonus e la richiesta è schizzata alle stelle. Abbiamo lavorato duramente in questi anni, senza risparmiarci: a volte fino a notte. Non ci potevamo permettere di bucare una commessa: ho fatto tanta fatica per superare lo scetticismo di alcuni clienti perché ero troppo giovane”.

Oggi il suo prodotto lo vende in tutto il Centro-Sud Italia: Toscana, Lazio, Marche, Campania e ovviamente Abruzzo. Con otto persone assunte e un bilancio di 2 milioni di euro lo scorso anno, ha appena stretto un accordo commerciale con un’azienda di Termoli per lanciarsi, con un campionario più ampio, sul mercato del Nord Italia. “Il mio sogno è creare un marchio e commercializzare direttamente il mio prodotto – spiega – e questo è un primo passo”.

Senza sosta: quest’anno ha acquistato, in attesa che arrivi, un’altra macchina CNC, ancora più precisa, a cinque assi e automatizzata, costata 400mila euro, che gli permetterà di realizzare finiture di altissima precisione: “Oggi il mercato richiede cornici per gli infissi sempre più piccole – spiega – e con questa nuova macchina riusciremo a farle di 4,8 cm. Saremo una delle tre aziende in Italia capaci di produrle”.

Un figlio di dieci mesi a casa e un futuro davanti: la sua squadra ha un’età media di 35 anni, l’ultimo assunto a novembre scorso: “Bisogna tenerseli stretti i collaboratori – spiega – perché non si trovano. Non c’è gente che sappia fare e abbia voglia di lavorare. Le scuole non formano abbastanza e la manualità, anche in un’azienda fortemente meccanicizzata come la mia, resta una qualità indispensabile. Cerco personale anche senza esperienza, da crescere, come Mario: faceva il piazzaiolo, ora è responsabile di produzione”.

Di rimpianti per quella laurea mancata in Ingegneria Meccanica non ne ha: “I miei volevano che finissi gli studi – racconta – ma io quel giorno in ospedale ho capito che dovevo continuare l’attività di famiglia. Ed oggi i miei genitori sono contenti della scelta che ho fatto. E anche io”. Nonostante le tante difficoltà incontrate, specie all’inizio: “Sono rimasto a Sulmona perché è la mia città e perché non c’era grande concorrenza – spiega – però ho trovato davanti a me spesso dei muri nella burocrazia, più che tappeti rossi: una su tutte la richiesta di impatto acustico del capannone perché qui vicino c’è una casa. Ma questo è il nucleo industriale: è la casa ad essere costruita nel posto sbagliato”. Lui è nel posto giusto: nell’angolo della Valle dove si produce.

5 Commenti su "ElleA: una finestra sul futuro"

  1. AD MAIORA

  2. SalviamoSulmona | 9 Febbraio 2024 at 08:58 | Rispondi

    Bravo Luca. Sei un sulmonese coraggioso. Un vero patriota che fa onore alla nostra città.
    Avanti così.

  3. Gianluca Lavalle | 9 Febbraio 2024 at 13:49 | Rispondi

    Ottimo. Complimenti a Luca ed al suo lavoro, bellissimo, creativo e produttivo.
    Continuiamo a guardare ed elogiare le realtà positive in zona e teniamole ogni giorno presenti come esempio, sprone e soprattutto antidoto verso il pessimismo imperante.

  4. Cerco personale anche senza esperienza, da crescere, come Mario….
    Anche 50enne?

  5. Guido Angelilli | 10 Febbraio 2024 at 08:43 | Rispondi

    Hai riscoperto il valore del capitale umano e della formazione. Hai avuto il coraggio di sostenere le tue idee che ora con la perseveranza ed il lavoro diventano una realtà per il nostro territorio. Nessuno ci regala nulla. Bravo Luca e complimenti ai tuoi lavoratori!

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