Meno 24 ore all’inizio della 74^ edizione del Festival di Sanremo. Le luci sul palco del teatro Ariston si accenderanno ufficialmente domani, martedì 6 febbraio, alle ore 20:40; e con esse anche i televisori di milioni di italiani. L’edizione 2023 ha fatto registrare il 66% di audience complessivo, ovvero 12 milioni di telespettatori incollati alle tv dell’intera penisola nei cinque giorni di gara. La kermesse musicale più seguita d’Italia è pronta a infrangere nuovi record di ascolto, a farsi cassa di risonanza dei temi sociali più importanti per la nazione e, soprattutto, a premiare la migliore canzone della musica italiana. Il tutto non senza una nota di abruzzesità.
Trenta gli artisti in gara quest’anno. Mai così tanti lungo la Riviera dei Fiori. Tra loro c’è spazio anche per qualche nota dalla cadenza abruzzese: si tratta di Gianluca Ginoble, ventinove anni di Roseto degli Abruzzi, baritono de Il Volo. Lui il Festival lo ha già vinto assieme ai tenori Piero Barone e Ignazio Boschetto. I tre hanno trionfato nel 2015 con Grande Amore, canzone che ha rappresentato l’Italia al successivo Eurovision, portando a casa un dignitoso terzo posto. Proveranno a bissare il successo in terra ligure con Capolavoro, una composizione che “al primo ascolto sai già a chi dedicarla”, come anticipato da Barone.
Qualcuno le note, invece, le dirige. Detta i tempi e i ritmi sul pentagramma. E’ Enrico Melozzi, compositore e direttore d’orchestra del Festival. Lui che Sulmona la conosce bene, con tre premi ricevuti dalla città di Ovidio. L’ultimo lo scorso dicembre, premiato come personaggio dell’anno dal Germe per l’organizzazione della prima edizione della Notte dei Serpenti a Pescara. Un successo stepitoso, già diventato album, che verrà riproposto la prossima estate. Anche Melozzi proverà a ripetersi, dopo aver accompagnato al trionfo i Maneskin, con Zitti e Buoni nel 2021. Ghali, Gazzelle e Bunker44 sono tre degli artisti che il maestro dirigerà. Il quarto è Mattia Balardi, al secolo Mr. Rain. Anche lui è legato da un sottile filo con l’Abruzzo. La canzone portata allo scorso Festival, Supereroi, è stata rivisitata dallo stesso Melozzi per la Notte dei Serpenti. Una versione abruzzese, intitolata Nu seme nu, cantata dai giovani pescaresi, accompagnati proprio da Mr. Rain.
Al Festival “vola” anche il centro estetico Kalòs di Sulmona, con la proprietaria Claudia Pietrosanti. La sulmonese è atterrata in Liguria con Esthelogue, il tecnical partener ufficiale di Casa Sanremo 2024.
Ma Sanremo da anni non è solo musica. Ha sconfinato lo schermo, è andato oltre la semplice gara canora e ha creato attorno a sé hype slegato dalla singola esibizione degli artisti. Un rinnovamento anche generazionale, che si esprime in meme, post ma soprattutto tramite il Fantasanremo. Il gioco è ispirato al più celebre Fantacalcio, con bonus e malus influenzati nel caso specifico da classifica, premiazioni, performance, outfit e tanto altro. Non si tifa per il gol, che regala un +3 ai fantallenatori, ma per un’esibizione con gli occhiali da sole, oppure per un bacio in diretta nazionale come quello tra Rosa Chemical e Fedez. Tra le centinaia di leghe sparse sui device di tutta Italia, c’è quella creata dalla pagina social “Nato e Cresciuto in Abruzzo”, gestita da Alessandro La Froscia, di Alba Adriatica, e dal sulmonese Andrea D’Aurora. La fantalega, per numeri (circa 1.500 iscritti), è la seconda in Abruzzo. In palio 225 arrosticini, liquori, gadget e confetti (made in Sulmona, ovviamente).
C’è poi l’associazione culturale sulmonese Studium, che tramite i propri canali social ha annunciato dirette sul proprio canale YouTube per seguire il Festival, dal 6 al 10 febbraio. Tanti ospiti e diversi spazi per affrontare tematiche e fare rete.
Insomma, a questo Festival manca solamente l’annuncio di Amadeus. Poi ognuno potrà seguirlo con la giusta enfasi, o cambiare canale se preferisce. L’eco del Festival, tanto, arriverà ai timpani di ogni italiano. Perché? Perché Sanremo è Sanremo, come cantava Rudy Neri.
Che paese vergognoso