Manifestazione per la Sanità in Alto Sangro: la Asl ignora le duemila firme raccolte dalla Cgil

“Andate all’ufficio Protocollo”. Quattro parole fredde come il ghiaccio hanno accolto i manifestanti della Cgil L’Aquila, radunati questa mattina davanti agli uffici della Direzione Generale della Assl1 per manifestare contro l’assenza della guardi medica in Alto Sangro. Nessun confronto, nessuna discussione. Manifestanti e cittadini abruzzesi fuori, al gelo. Vertici dell’Azienda Sanitaria rintanati al sicuro nei propri uffici. Non è bastata la potenza di duemila firmatari per far scomodare qualcuno, anche un semplice funzionario, ad ascoltare le istanze dei cittadini altosangrini.

Più attenti agli equilibri politici, più attenti ai pareggi di bilancio ed ai conti economici che ai bisogni delle cittadine e dei cittadini. Così i vertici sanitari provinciali (non) si sono mostrati. E intanto c’è un intero territorio con il fiato sospeso. Abitanti che non sanno a quale santo appellarsi in caso di un malore. La fede sembra l’ultima speranza. E per chi non crede non c’è neanche quella.

“Eravamo in tante e tanti – commentano dalla Cgil – con l’intento di essere ricevuti e poter loro rappresentare il bisogno di un intero territorio, quello dell’Alto Sangro cui oggi è negato il diritto alla salute ed alle cure. Siamo stufi e stanchi dei vostri rifiuti, del vostro nascondervi. Noi non vi riconosciamo nel ruolo che altri vi hanno consegnato, non siete in grado di esercitarlo. Siete accondiscendenti, più attenti agli equilibri politici, più attenti ai pareggi di bilancio ed ai conti economici che ai bisogni delle cittadine e dei cittadini, non avete altra possibilità che quella di nascondervi evitando di dare le dovute risposte. I fatti, i drammatici fatti dovuti alla vostra inconsistenza, al vostro essere subalterni ed ubbidienti si sono già manifestati. I cittadini li vivono quotidianamente sulla loro carne viva. In un mondo normale dovreste chiedere scusa. Oggi drammaticamente e plasticamente avete offeso noi, i cittadini e le cittadine, i rappresentanti delle istituzioni e le stesse che rappresentate pro tempore. Di più. Avete offeso il sistema che regola la civile convivenza. Avete offeso la Costituzione di questo paese. Avete di fronte a voi una sola strada da intraprendere. Noi ve lo abbiamo gridato in faccia. Dovete dimettervi. Per noi già lo siete. Abbiamo atteso un vostro gesto per circa tre ore. Avevamo con noi il testamento limpido di più di 2000 firme raccolte dalle cittadine e dai cittadini dell’Alto Sangro, quelle cittadine e cittadini che per effetto della vostra immobilità, della vostra mancata programmazione vi sono venuti a gridare in faccia i loro bisogni. Bisogni primari, non ammennicoli. Il bisogno della continuità delle cure, di un servizio di emergenza/urgenza, il bisogno di un servizio fondamentale ovunque, ma che in quelle aree segna il confine tra la possibilità di resistere e quella di abbandonare. In un perfetto, anacronistico ed inaccettabile burocratese la vostra accoglienza si è palesata con un invito a rivolgerci al vostro Protocollo. La stessa sensibilità che si riserva all’arrivo di una raccomandata, trattando donne ed uomini, che oggi hanno scelto di stare con i loro corpi in piazza a manifestare, al pari di un plico postale. Non sarà la vostra indifferenza a fermarci. Oggi non è stato altro che l’avvio di un percorso che potete star certi non abbiamo intenzione di interrompere”.

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