“Un momento di straordinaria partecipazione di donne e uomini di una comunità resistente”. Con queste parole la CGIL della provincia dell’Aquila descrive il risultato dell’iniziativa che in meno di una settimana ha portato a raccogliere oltre 1500 firme nell’area del Parco Nazionale di Abruzzo Lazio e Molise.
Avviata dalla stessa CGIL e dal Comitato Civico Cittadini e Territorio “Ponte Giovenco”, la raccolta firme è frutto di una mobilitazione per il ripristino immediato del servizio di 118 con ambulanza medicalizzata e di una guardia medica che possa garantire una continuità assistenziale nelle aree interne da tempo soggette a “desertificazione sanitaria”. Questo infatti l’oggetto della petizione che nei prossimi giorni, assicura la CGIL, verrà inviata insieme alle firme raccolte, al Prefetto dell’Aquila, all’assessore regionale alla Salute e al direttore generale della ASL 1 “affinché si trovi una soluzione definitiva e strutturale alle gravi mancanze sanitarie che persistono ormai da troppo tempo”.
Una “crisi cronica della sanità pubblica nelle aree interne” la definisce la CGIL, superabile solo con “una seria programmazione della sanità di prossimità” da parte dell’ente provinciale colpevole, insieme alla ASL 1, di “una totale disattenzione” nei confronti di quello che il comunicato non esita a definire “un mancato riconoscimento dei diritti di cittadinanza sociale nella nostra provincia”. Una disattenzione che ASL e Regione possono colmare solo con adeguate risposte a quanto chiesto da sindacato e comitato civico disposti a continuare la mobilitazione “se non dovessero arrivare le necessarie soluzioni”. Per il riconoscimento di una “pari dignità per le aree interne” che possa porre fine “una volta per tutte lo stato di precarietà e solitudine che sta affliggendo le comunità che le abitano”.
CHIEDETE AIUTO A PAOLUCCI D’ALFONSO E CASTRICONE GLI EX PD CHE HANNO VOTATO IN PARLAMENTO QUANDO ERANO MAGGIORANZA IL DECRETO LORENZIN