Certe cose

Certe cose non cambiano.

Certe cose ce le hai dentro: sono nate con te, trasmesse dal DNA di chissà quale antenato, ormai dimenticato da tutti, su un secolare ramo dell’albero genealogico familiare.
Sono quelle cose che accompagnano da sempre la tua solitudine, che ti fanno sentire diversa da tutti, ma mai migliore: la colonna sonora di intere giornate passate a sentirti inutile e sbagliata.
Sono quelle cose che passi una vita a combattere, rinnegare e nascondere, insieme ai capelli crespi: una passata di piastra e una di autostima, perché vorresti tanto essere diversa, migliore e pettinata, proprio come qualcuno crede che tu sia.
Sono quelle cose che non vedi nelle altre donne, sempre così indaffarate a mietere successi, a mordere la vita e a catturare sguardi, grazie ai loro capelli perfetti.
Quelle cose che un bel giorno, presa dall’entusiasmo, hai affermato di aver superato e invece stanno sempre lì, ancorate al tuo essere, nascoste dietro un periodo felice, pronte a saltare fuori e a impadronirsi della tua solitudine.
Sei tu, così diversa da tutti, ma mai migliore.
Rispondi a sorrisi e saluti, restituisci baci e abbracci, ti lasci cullare dal bel suono di qualche complimento e provi a dire “Grazie”, invece del solito “Non è vero”. Tanto gli altri i tuoi pensieri non li vedono: è inutile spiegare che non sei coraggiosa, forte e positiva come credono.


O forse lo sei forte e coraggiosa, proprio grazie a loro, che ti restituiscono un’immagine di te tanto diversa rispetto a quella che ti dà lo specchio di casa, di fronte al quale sei sola, senza sorrisi di circostanza, senza complimenti gentili, senza abbracci caldi.
Tu e lui -freddo, sincero, distaccato- unico filtro fra di voi il tempo trascorso, le mete non raggiunte, i traguardi non superati, gli sbagli pagati e i cocci tutti tuoi.
In realtà lo sei forte e coraggiosa: lo sei ogni mattina, dopo aver fatto una smorfia buffa davanti a quello specchio austero, quando varchi l’uscio della porta di casa e vai incontro alla tua giornata, con la spazzatura in una mano e la borsa nell’altra.
Il sole ha finalmente acceso il buio, nascondendo le stelle, certo, ma rivelando tutti i colori del mondo. La notte hai pensato tanto, per un attimo ti sei arresa, hai gridato “Come faccio?” e hai avuto paura, ma poi hai trovato una risposta, hai sentito che non sei sola, forse un po’ diversa, ma non sbagliata.
E dentro un abbraccio, che finalmente sai prendere e dare, ti sei addormentata sorridendo. Con quello stesso sorriso, fra tutti i colori del mondo, al mattino cammini verso il cassonetto e questa volta non sbaglierai: getterai la spazzatura nel secchio e terrai la borsa.
Andrà tutto bene. Andrà tutto bene, anche se ti senti ridicola con i jeans strappati sulla coscia, ma sono i più comodi che hai.
Andrà tutto bene, anche se i detersivi ti hanno rovinato le unghie, i capelli sono un disastro e le scarpe sarebbero da ricomprare.
Andrà tutto bene, anche se la moda prevede un guardaroba rosa cipria per questa stagione, tu invece adori il fucsia intenso e sai che se fosse andato di moda quello, avresti adorato il rosa cipria…perché in realtà ti piace essere diversa. Fuori competizione.
Andrà tutto bene, anche se continui a cercarti nei riflessi delle vetrine con la paura di non riconoscerti e invece ti trovi sempre e sei proprio tu, ancora tu, diversa, ma non peggiore. Non hai tagliato i traguardi delle gare alle quali non hai partecipato. Non hai raggiunto le vette di montagne che non hai scalato. Ma hai tifato tanto per gli altri, hai gioito, hai consolato, hai disinfettato ferite.
Hai percorso pochi metri con i piedi, ma hai volato tanto con il cuore ed è per questo che ora sai cosa vuoi, sai come dovrebbe essere e lo vuoi proprio così.
Ed è per questo che spesso ti senti indegna e immeritevole, con le suole delle scarpe affatto consumate e la mensola dei trofei desolatamente vuota.
Non ti senti mai protagonista, piuttosto una figura di contorno, come il guerriero di carta igienica di Umberto Tozzi o il salame con i capelli verde rame di Lucio Battisti.
Quelle come te non sono muse, per quelle come te nessuno ha mai scritto una canzone o una poesia, perché le pippe mentali non sono ispiratrici, non generano versi meravigliosi: da esse si fugge.
Ma quelle come te, come noi, si riconoscono tra di loro quando incrociano gli sguardi fra gli scaffali di un supermercato nell’ora di chiusura o cercando la maglietta giusta su uno stand di offerte al 70%: quella che nasconde i difetti ed esalta i pregi, quella che nessuno stilista sarà mai in grado di creare al posto nostro.
E dentro quegli sguardi riconosciamo noi stesse.
E allora capiamo che non siamo poi così diverse, peggiori o migliori. Siamo noi. Sono io. Sei tu. Così.

gRaffa
Raffaella Di Girolamo

1 Commento su "Certe cose"

  1. Sono io, siamo tutte, sei tu. Tu meravigliosa ❤️

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