Dimensionamento scolastico: “Scelte politiche penalizzano il Centro Abruzzo”

Continua a suscitare polemiche il piano di dimensionamento scolastico approvato lo scorso 4 gennaio dalla giunta regionale che in Abruzzo vedrà 7 istituti soppressi per l’anno 2024/2025. Ad esprimere ulteriori considerazioni in un comunicato stampa è la FL CGIL che nella possibilità per le Regioni di derogare fino al 2,5% rispetto al numero di scuole da tagliare, inserita nel decreto Milleproroghe, non vede alcun miglioramento per la provincia dell’Aquila dove saranno eliminati 3 istituti a fronte dei 2 previsti nella provincia di Chieti e dei 2 in quella di Pescara. Ed è proprio la politica locale che la FL CGIL vede come responsabile dell’attuale situazione, a partire dai Comuni che non hanno risposto alla richiesta della Provincia di esprimersi sul piano di dimensionamento oltre a quelli che, pur avendo risposto, lo hanno fatto “con proposte che non avevano sguardo ampio come quello che ci saremmo aspettati”.

A Sulmona per lo storico e centrale istituto comprensivo “Serafini – Di Stefano” si era chiesta una deroga per le criticità dell’edilizia scolastica già causa di una riduzione di utenza, ma il Comune “non era presente a portare avanti la linea indicata nella richiesta di deroga al momento in cui questa è stata discussa nel CPO” recita il comunicato della sigla sindacale. Altra nota dolente riguarda l’Alto Sangro che vedrà venir meno la dirigenza di “uno degli unici due istituti alberghieri della nostra estesa provincia”. Un istituto che potrebbe essere frequentato dai ragazzi provenienti dalla Valle Peligna, Alto Sangro e Valle del Sagittario se solo i servizi pubblici di trasporto pubblico lo permettessero e invece “la politica non trova altra soluzione che tagliare e ridurre”.

Una politica colpevole anche ad Avezzano dove è rimasta inerte di fronte all’accorpamento dell’IIS Torlonia “Bellisario” con l’IIS “Croce”. “Ci stupisce che lo stesso URP abbia potuto proporre l’accorpamento di un liceo artistico con un istituto tecnico” proposta che andando in senso contrario alla finalità perseguita dal piano nazionale ovvero il superamento delle reggenze, nasconde forse “ragioni puramente politiche e poco o ben poco scolastiche”. Una “razionalizzazione” che, con la perdita di autonomia del liceo classico Bellisario e l’eliminazione di una dirigenza, si traduce in “una perdita per l’intera città di Avezzano”.

“Se almeno due delle quatro province abruzzesi possono ritenere che la deroga del decreto Milleproroghe abbia migliorato il piano, questo non è possibile per la provincia dell’Aquila”, continua la FL CGIL che promette ancora battaglia contro un piano che non corrisponde al territorio e alle sue esigenze; esigenze che richiederebbero investimenti atti a scongiurare “quell’apatica rassegnazione alla desertificazione” da parte di una politica locale “troppo spesso concentrata in soluzioni a breve termine e quasi personalistiche”. Iniziative e assembleee, questo nei piani del sindacato che a gran voce ribadisce che “c’è un limite a cui si può mettere fine esercitando i diritti della cittadinanza”.

3 Commenti su "Dimensionamento scolastico: “Scelte politiche penalizzano il Centro Abruzzo”"

  1. Ecco i veri problemi, non le bancarelle di cacao o il dj in piazza

  2. A Sulmona già ci ha pensato il comune a togliere le scuole.la regione è arrivata in ritardo!!!

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