“Mi ritrovo qui per aver fatto ciò che voi preti ci avete insegnato”. Queste le parole che il pastore di Anversa degli Abruzzi Michele Del Greco rivolse a Don Vittorio prima di essere fucilato dai nazisti. Con l’accusa di aver dato da mangiare nel suo stazzo di montagna ad alcuni soldati angloamericani in fuga, il 22 dicembre del 1943 il 47enne pastore abruzzese venne giustiziato nell’Abbazia di Santo Spirito, in località Badia a Sulmona, allora adibita a carcere, dove ancora oggi un’epigrafe ricorda il triste evento.
A ricordare la tragica storia, il 28 dicembre alle ore 16 presso il Comune di Anversa un incontro dedicato agli ottant’anni del martirio di Del Greco, una storia per decenni dimenticata e riportata alla luce da studiosi locali desiderosi di onorare chi, come il pastore Del Greco, ha sacrificato la propria vita in nome di un’umanità cancellata dagli orrori della guerra.
Voluto da Fernando Incurvati e Rita Del Greco, nipoti del pastore ucciso, l’incontro di commemorazione ospiterà l’avvocato sulmonese Lando Sciuba che nel suo libro La via dell’onore ripercorre gli eventi che sconvolsero la Sulmona del tempo; Antonio Bini direttore editoriale di Abruzzo nel mondo; il poeta Silvio De Cecco; in rappresentanza dell’associazione Sentiero della Libertà la giornalista Maria Rosaria La Morgia; il docente universitario Nicola Mattoscio presidente della “Fondazione Brigata Maiella”; il pubblicista sociologo Giovanni Pizzocchia e Giancarlo Penza della Comunità di Sant’Egidio. E proprio quest’ultima si è attivata per inserire il pastore abruzzese nell’elenco dei martiri della Resistenza, come risulta presso la Basilica di San Bartolomeo a Roma, grazie all’opera e all’impegno della scrittrice e potessa Raffaella Del Greco, compianta figlia di Michele che dedicando la sua vita al ricordo del padre, è stata insignita di alti riconoscimenti da parte di importanti personalità quali l’allora Principe Carlo, oggi Re d’Inghilterra e il Presidente emerito della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi.
E alla stessa Raffaella Del Greco insieme a Rino Panza, a Ilio Di Iorio e a Mario Setta sarà dedicato l’incontro che oltre a Michele Del Greco, uomo simbolo della nostra Resistenza, renderà omaggio anche a chi ha voluto con sensibilità e coraggio rinnovarne la memoria.
Purtroppo chi aiuta una fazione viene visto come nemico dall’altra secondo la regola che “L’amico del mio nemico è mio nemico”, la guerra come avete scritto è un orrore.
Tre mesi prima nel settembre 1943 la fazione Inglesi-Americani appoggiati dai Partigiani Italiani bombardarono Pescara causando circa 3.000 morti quasi tutti civili.
Questi stermini in Italia sono rimasti dimenticati da tutti, perché…?