La stazione resta in sala d’attesa: tre anni dai lavori e cantiere ancora recintato. Caos per i treni storici

Le montagne imbiancate, i mercatini di Natale che attendono di essere visitati e un treno storico che ha appena fischiato per annunciare la partenza imminente. Sembrerebbe uno scenario fiabesco, ma a rovinare l’avvio della Transiberiana d’Italia (che ha fatto nuovamente registrare il sold out anche questo week end) è la cartolina da visita della stazione di Sulmona. O meglio, del piazzale della stazione, ancora interessato dai lavori a distanza di oltre tre anni dall’appalto. Recinzioni, reti arancioni da cantiere e caos parcheggi tanto da dover portare i visitatori a lasciare in sosta le proprie vetture anche nei pressi di abitazioni private. Perché la Transiberiana i numeri li fa, eccome se li fa. Porta turisti che guardano, osservano, e fanno un bilancio della propria esperienza. Bellissima, senza dubbio, lungo le rotaie. Caotica nell’accoglienza del piazzale cantierato.

Eppure il posto macchine ci sarebbe, nel lato nord della stazione. Tanto nuovo quanto vuoto e, soprattutto, chiuso. Accesso non consentito al momento, in attesa, forse, che vengano ultimati i lavori per la bretella di Santa Rufina.

In attesa dell’apertura dei cancelli, il cantiere davanti la stazione rimane e rimarrà fino al prossimo anno. Nonostante le promesse di RFI, committente dell’appalto da 1,3 milioni di euro, che aveva annunciato una riapertura, seppur parziale, entro lo scorso ferragosto. Sono passati giorni, stagioni e mesi, e della riapertura nessuna traccia. Tant’è che non è stato possibile neanche celebrare come si sarebbe dovuto il ricordo dell’ottantesimo anniversario della “zappata” a causa di mezzi e recinzioni.

L’appalto sarebbe dovuto durare solo 317 giorni, con il cantiere avviato il 20 novembre 2020. Un lasso di tempo che si è andato a triplicare, così come i disagi per turisti ma anche per i pendolari che vivono quotidianamente lo stress del parcheggio. A questo punto anche le ipotesi sulla conclusione dell’opera vengono meno, con il 2024 alle porte e i tempi stimati per la riconsegna del piazzale ancora incerti. L’assessore ai Lavori Pubblici, Ilenia Rico, lunedì chiederà delucidazioni sulla vicenda, premesso che il Comune sull’opera non ha competenza. Infatti l’area di intervento è proprietà di RFI e tutto il cantiere è gestito interamente da RFI, con proprie imprese e propri tecnici.

14 Commenti su "La stazione resta in sala d’attesa: tre anni dai lavori e cantiere ancora recintato. Caos per i treni storici"

  1. … peccato per questo ritardo… rimane l’unica opera ben realizzata negli ultimi decenni a Sulmona e poi con materiali di qualità… 50 posti macchina, 8 o 9 posti per i pullman, una ventina per le moto, una lunga pensilina con panchine, posti riservati ai diversamente abili e ai taxi…una bella e alta recinzione ed un’ ottima segnaletica verticale e orizzontale, e ben visibile, anche se la foto mette in primo piano un segnale divelto dal forte vento di questi giorni… manca solo una sistemata alle aiuole, un solo giorno di lavoro per farlo…
    Peccato che rimane chiuso, anche perché sinceramente per chi accede alla stazione quella recinzione provvisoria di cantiere che restringe la carreggiata e le buche e gli avvallamenti profondi del manto stradale, rendono pericoloso l’accesso per le auto e i bus urbani e sostitutivi delle corse dei treni soppresse… per non parlare dell’ inciviltà di alcuni utenti che prepotentemente e con idiozia pretendono di fermarsi con l’auto e aspettare i congiunti proprio davanti all’ingresso… scambiandola per la linea di partenza di una gara automobilistica.
    Bene fa la neo-assessore ai lavori pubblici a chiedere a RFI una rapida apertura dell’opera ( sperando che non sia sorto un contenzioso con la ditta appaltatrice, altrimenti aspetteremo le famose calende greche)… molto meglio farebbe invece di dare esecuzione ai lavori di potatura delle piante che vegetano a bordo strada e al parcheggio prima di arrivare alla chiesa e a svoltare per la stazione, i rami hanno coperto l’illuminazione dei lampioni, e quindi ripristinare un minimo di visibilità dei pedoni che dal parcheggio attraversano la strada, e contestualmente sostituire i lampioni rotti, rifare delle strisce pedonali a norma e… mettere un’adeguata insegna direzionale con scritta una sola parola:
    S T A Z I O N E … se poi vogliono esagerare in meglio: S T A Z I O N E D I S U L M O N A .
    Poi se volete

  2. SalviamoSulmona | 17 Dicembre 2023 at 09:44 | Rispondi

    ..sostituire lampioni rotti,rifare strisce pedonali, rifare le aiuole, tagliare i rami; Nino Nanco, vivi di fantasie? A Sulmona certe cose non si fanno e non bisogna neanche pensare di farle..

  3. Ferroviere in 1 87 | 17 Dicembre 2023 at 10:16 | Rispondi

    Ma il Comune dorme? Se la ditta è legata a RFI, chiederei conto a RFI dei ritardi sui tempi della consegna… Oltremodo, inviterei la stessa a cambiare ditta in vista dei futuri lavori sul piazzale Sud della stazione, se così non fosse, come Comune proporrei io, come “ristoro” una ditta di mia fiducia che riconsegni il piazzale Sud nei tempi previsti.
    Ma le penali non le conoscono?!? Per non parlare del danno d’immagine ripetuto, per quel che concerne il piazzale Nord…

  4. Basta chiedere | 17 Dicembre 2023 at 12:00 | Rispondi

    E voi, da cittadini-utenti indignati, invece di aspettare il Comune, non potreste scrivere una bella lettera di protesta a RFI per il notevole ritardo nell’effettuazione dei lavori e la conseguente riconsegna del piazzale?
    È evidente che basterebbe questo!
    Ci tengono così tanto al rispetto delle tempistiche che qualunque cittadino può chiedere a richiesta di fermare un Freccia Rossa e loro sicuramente lo faranno!
    Basta chiedere!

  5. Leggo che il “Comune sull’opera non ha competenza. Infatti l’area di intervento è proprietà di RFI e tutto il cantiere è gestito interamente da RFI, con proprie imprese e propri tecnici.”
    ANDIAMO BENE ALLORA!
    Proprio oggi il presidente di regione, Marsilio, parlava del collegamento L’Aquila-Tagliacozzo (come tratta di collegamento tra la Capitale d’Italia e il Capoluogo dell’Abruzzo)..
    Ma se i lavori saranno affidati a RFI.. CAMPA CAVALLO!
    (lasciando perdere, poi, che il collegamento dell’Aquila con Roma non dovrebbe nemmeno esser realizzato attraverso Tagliacozzo, innestandosi sulla tortuosa tradotta dei Marsicani e dei Peligni, ma dovrebbe semmai procedere su un tracciato diretto costruito ex-novo e ad alta velocità, quasi tutto in galleria o viadotto, vista la conformazione orografica!).

    • Pescara è il vero capoluogo di Regione.
      Il collegamento da potenziare è Pescara Roma.
      Il tempo dei tratturi è terminato !

    • SalviamoSulmona | 17 Dicembre 2023 at 14:35 | Rispondi

      Ancora con sta storia di collegare L’Aquila al resto del mondo. Gettare soldi per una città che non e’mai stata e mai sarà il vero capoluogo riconosciuto dalla maggioranza della popolazione abruzzese.Una “citta'” ai confini della realtà che ormai non appresenta più nessuno se non se’stessa.
      Mingaver, fatt na camumill e fattene una ragione, il tuo borgo non avrà mai la centralità che ha Sulmona, fatt doppia camumill…

  6. TRA 7 ANNI VADO IN PENSIONE ,SE CONTINUANO A RITARDARE IL TERMINE DEI LAVORI (DA PARTE DI RFI) SULLO SPIAZZALE DELLA STAZIONE DI SULMONA ,AVRO’ IL TIPICO PASSATEMPO DI ALCUNI PENSIONATI CHE SI METTONO FUORI I CANTIERI PER SEGUIRE I LAVORI PASSO PER PASSO…C7SULMONA

  7. Quando uno scrive che “non è L’Aquila il vero capoluogo d’Abruzzo” ha evidentemente dei vistosi limiti culturali e cognitivi.
    Basterebbe che costoro si comprassero qualche libro di storia, di geografia, di storia dell’arte o anche, semplicemente, l’annuario dell’Istat per riallinearsi alla realtà.
    Comunque, lasciamo perdere: oltre non vado!
    Non si può certo discutere con chi sostiene che la “terra è piatta”, “l’uomo non è mai stato sulla luna”, ‘io sono Napoleone”, “il capoluogo è Pescara”, “Il Covid l’hanno importato gli extraterrestri” e altre amenità del genere. Passo e chiudo.

    • Non è raro osservare un risentimento da parte dei cittadini di Sulmona e del centro abruzzo nei confronti della citta capoluogo di Regione. Questo dovrebbe indurre ad una riflessione a prescindere da quanto la storia ci ha consegnato. Osservo che questo risentimento, a mio parere, è legato sostanzialmente alla concentrazione delle attività pubbliche e relativi servizi che la politica, e non, del capoluogo, ha voluto in questo ultimo ventennio. Va da se che ciò comporta un arricchimento di alcuni ed un impoverimento di altri, molti altri. Un capoluogo dovrebbe governare per garantire a tutti i territori pari opportunità. Non mi pare che ciò sia accaduto e neanche che accadrà nel prossimo futuro. Sarete più ricchi, altri più poveri, inutile aspettarsi pure che vi si voglia tanto bene.

    • SalviamoSulmona | 18 Dicembre 2023 at 13:25 | Rispondi

      I limiti culturali e cognitivi li rimando al mittente consigliandole
      vivamente di evitare di pisciare fuori dal vaso con riferimenti rivolti a persone che neanche conosce.
      In ogni caso
      confermo ancora più fermamente convinto quanto da me, a ragione, affermato. Se ne faccia una ragione, L’Aquila non piace e non è utile.

  8. Raffaele Di Cristofaro | 17 Dicembre 2023 at 16:19 | Rispondi

    Nei contratti dovrebbe essere previsto e rispettato la consegna dei lavori. Il non adempimento deve essere punito salatamente e subito…. 🙏

  9. Ribadisco che per collegare il capoluogo si potrebbe realizzare una linea ad alta velocità L’Aquila-Ginevra via Gran Sasso,facendola passare sotto il tunnel dei neutrini già fabbricato qualche anno fa.

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