Si tinge di rosso la panchina nel giardino antistante il carcere di Sulmona, decorata con rami di alloro e fiori rossi, che cingono un cuore con scritto “Siamo tutti Giulia”. E’ una delle iniziative che la Direzione della Casa di Reclusione di Sulmona ha inteso organizzare per la sensibilizzazione sul tema della violenza di genere. Gesti che sono nati raccogliendo le proposte delle donne della Polizia penitenziaria e degli operatori impegnati nel trattamento rieducativo dei detenuti e nelle altre attività istituzionali del Comparto Ministeri.
La Direzione Casa reclusione Sulmona, inoltre, ha programmato alcune iniziative a cura dei docenti dei corsi scolastici e formativi, del Cappellano e dei ministri di culto dei Testimoni di Geova, e dell’attore-regista Pietro Becattini, durante il corso di recitazione, per proporre ai detenuti momenti di riflessione e stimolare anche in questa parte della società, quel cambiamento culturale essenziale per il contenimento del fenomeno.
“E’ risultato stimolante per gli stessi operatori ascoltare i detenuti – scrive il Direttore del carcere sulmonese, Stefano Liberatore -, già allenati durante le attività istituzionali a rivedere il proprio passato deviante in chiave critica, affrontare il tema della parità tra i sessi e del rispetto dell’altro e fare proprio l’orientamento del Governo e del Parlamento sulla necessità di dare vita ad una campagna informativa per l’educazione all’affettività ed al rispetto. Gli operatori presenti hanno poi evidenziato che se la normativa costituisce uno strumento utile per arginare tale fenomeno, pur tuttavia si è in presenza di un fatto socio-culturale radicato nella società, dunque si rende necessaria anche l’adozione di misure concomitanti come il potenziamento dei centri antiviolenza, l’apertura di nuove case alloggio per le donne vittime di abusi e lo sviluppo di un’assistenza psicologica generalizzata oltre ad una campagna informativa nelle scuole, lasciando intanto ad ognuno di impegnarsi quotidianamente in relazione al proprio ruolo”.
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