Ospedale, niente “primo livello”. La maggioranza: “Apriremo tavoli”

La parola magica non c’è: il “primo livello” per l’ospedale Santissima Annunziata non viene neanche citato nell’ordine del giorno presentato e votato questa mattina dalla maggioranza in consiglio comunale. C’è tutta la premessa sul problema dell’orografia del territorio, sull’impoverimento e la mortificazione dei reparti senza primari e senza investimenti (ostetricia e ginecologia, neurologia, terapia intensiva, urologia, radiografia, direzione sanitaria di presidio), l’ammissione delle promesse tradite rispetto all’elenco degli investimenti annunciati lo scorso anno, ma l’impegno, le conclusioni, sono un esercizio di retorica.

Un giro intorno al politichese nel quale si auspicano la apertura-riapertura di tavoli tecnici e tavoli politici, dove con un balzo indietro di tre anni si promuove il cosiddetto ospedale unico con Popoli e Castel di Sangro e dove ci si impegna “a portare avanti un’azione politica nei confronti della Regione Abruzzo e della Asl, mirata alla salvaguardia del diritto alla salute attraverso una costante azione di monitoraggio dei bisogni e delle condizioni del presidio ospedaliero e di una continua attività di sollecitazione di rappresentazione di stimoli ed indicazioni agli organi preposti alla gestione della politica sanitaria in ragione della effettiva qualificazione del presidio con investimenti in risorse umane e beni strumentali”.

“Una macedonia con diversi problemi normativi” lo definisce la Bianchi, “un atto senza coraggio” aggiunge Fabio Ranalli. La maggioranza difende però il documento, sottolinea la difficoltà di manovra all’interno di una riorganizzazione ospedaliera regionale dove Sulmona soffre dello scarso peso demografico e dove bisogna battersi oltre le etichette sull’efficienza dei servizi.

Insomma Sulmona non può alzare la testa perché non ne ha la forza e le carte in regola, questo il principio che contraddice tutta la premessa del documento.
Affidarsi alle promesse e agli impegni della politica, però, è quantomeno pericoloso; perché si rischia di finire come per il punto nascita dove l’esistenza in vita viene garantita personalmente dall’assessore Paolucci e quando non ci sarà più lui chissà o ancora di attendere, come si fa da un anno, che gli impegni presi in termini di investimenti vengano rispettati.
È tutta qui l’importanza dell’etichetta secondo l’opposizione, perché il “primo livello” non ha bisogno di deroghe e promesse, di lista della spesa da evadere per grazia ricevuta.
Lo sa bene il Comune di Giulianova che il percorso per il riconoscimento del primo livello, nonostante non abbia i numeri, è stato ufficialmente avviato e riconosciuto dalla Regione.
Il manager teramano Roberto Fagnano dovrà per questo presentare un’ipotesi nero su bianco entro il 30 novembre, mentre Sulmona starà ancora trovando le gambe per i suoi “tavoli”.

1 Commento su "Ospedale, niente “primo livello”. La maggioranza: “Apriremo tavoli”"

  1. Signori,
    scioccato dalla lettura dell’articolo e non avendo parole (e in verità le avrei)…
    …questo è quanto di buono il Consiglio Comunale di Sulmona è in grado di esprimere per il bene della città.

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