Hanno dovuto viaggiare su un autobus sostitutivo gli studenti di Goriano Sicoli, diretti questa mattina nelle rispettive sedi scolastiche di Pratola Peligna e Sulmona. Il motivo è da ricercare nella soppressione del terno delle 7:20, diretto proprio nella città ovidiana. Un collegamento che sarebbe dovuto essere garantito, nonostante lo sciopero nazionale dei treni organizzato per oggi da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa trasporti e Fast Confsal.
“Stiamo parlando di almeno tre ritardi gravi a settimana ossia con oltre 20 minuti, più le cancellazioni del convoglio che arrivano all’improvviso – spiega Rodolfo Marganelli, sindaco di Goriano Sicoli -. Una situazione ingestibile che provoca anche la partenza della navetta dalla stazione di Sulmona alla città e quindi lascia appiedati con conseguente aumento del ritardo nell’entrata a scuola i ragazzi. Una condizione che sta pesando persino sulla buona riuscita dell’anno scolastico degli studenti che si recano a scuola a Sulmona utilizzando quel treno, tanto che spesso i presidi non li fanno entrare e comunque sono costretti a presentare giustificazioni continue o entrare spesso alla seconda ora. Ricordo che noi non siamo cittadini di serie B e abbiamo il diritto ad avere un servizi quantomeno certo ed efficiente”.
Il primo cittadino gorianese si dice pronto al reclamo nei confronti della Regione Abruzzo e delle istituzioni, colpevoli di aver dimenticato le esigenze degli abitanti delle aree interne. Anche perché, come spiega Marganelli, le critiche mosse a Trenitalia sono cadute nel vuoto.
“A questo punto è necessario trovare una soluzione per i ragazzi che vanno a scuola lo dobbiamo alla loro dignità e al sacrificio delle famiglie di questo territorio – prosegue -. La stazione di Goriano Sicoli si trova sulla linea Roma Pescara e sino a qualche anno fa era un punto di riferimento per gli spostamenti da parte dei residenti della Valle Subequana e in parte anche per quelli della Valle Peligna. Poi sono arrivati i tagli e la riduzione delle fermate che stanno contribuendo al continuo depauperamento della demografica del territorio. Un trend che dovrebbe, stando a quanto si promette, essere recuperato a favore delle zone interne per le quali si spendono milioni di euro, ma per soluzioni che alla fine sono solo palliativi”.
Per non parlare della soppressione della suddetta fermata del RV. Poi sentiamo parlare di raddoppio, di gente, che magari, a fronte di un servizio ferroviario serio, sarebbe anche propensa a tornare a vivere nei paesi d’origine, a beneficio di una migliore qualità di vita.
È oggi impensabile effettuare tutte le fermate in tutte le stazioni, ovvio, ma questa è l’ennesima riprova che il trasporto su ferro e quello su gomma debbano necessariamente fare da interscambio.
Mi auguro che il problema degli studenti di Goriano venga presto risolto, per non veder loro prendere sì il treno, ma lato Avezzano.