Il “buco” è imponente, come prima non era mai stato fatto sul territorio peligno. Non, almeno, per ricercare la storia del nostro sottosuolo, dei suoi movimenti, della sua minacciosa faglia. Una trincea paleosismologica lunga un centinaio di metri, larga una decina, profonda circa cinque: una specie di biopsia della montagna per scoprire storia e segreti della sua geologia.
Sul monte Morrone, in località Eremo di Sant’Onofrio, è scritto sulle carte, in realtà a monte del poligono di tiro delle Marane, dove da qualche giorno ormai sono all’opera le ruspe della Snam.
La trincea è una delle otto che la società del gas deve realizzare (e in gran parte ha già fatto) nell’ambito dell’accordo preso durante la conferenza dei servizi per la costruzione della centrale di spinta e compressione di Case Pente. Lì dove, cioè, fu stabilito che per l’Ingv il pericolo sismico non esisteva sulla carta, ma che le carte andavano aggiornate. Ovvero andava fatto uno studio più recente e accurato sul terreno e sottoterra.
Così la Snam si è messa a scavare, questa volta con un intervento importante, come prima non era mai stato fatto; avvalendosi dell’Università di Camerino che, terminato l’allestimento della trincea, dovrà studiare le stratificazioni geologiche.
“Uno studio così esteso potrebbe consentire di restituire informazioni importanti sulla capacità e l’attività della faglia del Morrone – spiega la geologa Catia Di Nisio – permettendo di distinguere i movimenti nell’era Quaternario che è la più recente. La conoscenza è fondamentale per l’azione antisismica: al di là della compatibilità con il gasdotto e la centrale, conoscere le capacità di reazione del terreno e i collegamenti nel sistema di faglia, consente di programmare, ad esempio, l’attività urbanistica in modo responsabile e attivare quelle precauzioni e la prevenzione indispensabile per preservare città come quella di Sulmona che hanno una storia architettonica pregiata”.
L’accordo è che la trincea scavata dovrà essere ricoperta entro il 31 dicembre (salvo proroghe) con il ripristino dello stato dei luoghi, i risultati dell’indagine dovranno essere consegnanti anche al Comune e al Parco Maiella e durante il cantiere lo stesso dovrà essere ben protetto per evitare pericoli soprattutto per gli animali (trovandosi in quota, comunque, dove non c’è attività antropica). Soprattutto, però, quei dati andranno nell’archivio dell’Ingv per aggiornare la mappa sismografica dell’Appennino e della faglia più importante e minacciosa che attualmente è attiva e capace, con un’estensione di diversi chilometri che da Pacentro arriva fino a Roccacasale, dove già in passato, proprio l’Ingv, ha intercettato la faglia in una trincea molto più piccola.
… questi sono fatti… non parole…
stendiamo poi un velo pietoso su un’altra “ carrozza “ con le ruote a terra, che è riuscita a “ calare “ solo VINCOLI su territori già in grande sofferenza di spopolamento e abbandono, riuscendo persino a vietare, ai pochi coraggiosi superstiti, la raccolta di “ceppi secchi” a terra nonostante i diritti millenari di Uso Civico acquisiti… diritti concessi persino dai famelici feudatari del tardi medioevo…
In valle peligna esce radon cinquanta volte più del normale.
Davvero?! C è uno studio ufficiale? Sarei curioso visto che dico da molto tempo ma bisogna verificarlo.
questi lavori si potevano fare prima del sisma del 2009, ancorché meglio subito dopo il terribile sisma!
no, ci voleva un gasdotto per analizzare la nostra montagna.
Università di Camerino
Dai commenti leggo che sono tutti laureati in geologia nonché competenti ed in grado di dare giudizi su altre università…aveva completamente ragione Umberto Eco…
Weeee….Umberto Eco 4.0 non ci vuole una laure in geologia per capire che st’opera è nettamente impattante . la terra madre è come il corpo di un essere vivente….non puoi squarciarlo e pensare che non fai del male.
ai posteri
Pensassero a fare gli studi sulle infrastrutture cittadine ponti e scuole.
Se escono risultati alla Giuliani (buon anima) questa volta verificati da una università di “prestigio” che facciamo !?
Scommetto che i risultati dello studio saranno rincuoranti e faranno tutti contenti e fessi !!! Il gasdotto si farà , devastando il territorio a scapito di tutti e ne riparleremo al prossimo terremoto importante, quando madre natura dimostrerà che nessuna lobby e nessun interesse economico potranno mai sovrastarla! Giustamente!
Bravissimo 👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻
La biopsia effettuata da e per conto della Snam.
Oste com’è il vino?
Buono!