Sanità, il consiglio si spacca sull’ospedale di primo livello


La scarsa attrattiva dell’ospedale di Sulmona, i numeri bassi, la brutta reputazione, sono dovuti a chi non ci crede. Ai medici che vi lavorano, alla popolazione che non si fida, alla percezione distorta che si ha all’esterno. Una percezione che porta i medici a non accettare posti vacanti al Santissima Annunziata. Le parole del manager Asl Rinaldo Tordera arrivano a conclusione del lungo e acceso dibattito sulla sanità peligna consumato oggi a palazzo San Francesco. Secondo Tordera l’ospedale di Sulmona è lo stesso di cinque anni fa e non è una classificazione, di base o di primo livello, a fare la differenza.
Eppure dall’opposizione, una dietro l’altra, arrivano le segnalazioni dei disservizi, della sanità che non c’è, delle carenze croniche di personale, dei concorsi non fatti, delle caselle lasciate vuote.
Dal punto nascita, a traumatologia, da radioterapia, al pronto soccorso, da ematologia, a chirurgia, dalla rete di emergenza urgenza, ad anestesia e rianimazione.
Qualcosa in più, insomma, di una sensazione.
La soluzione, insiste l’opposizione, la garanzia sull’erogazione dei servizi, può essere trovata solo e anche con una deroga, quella che sta percorrendo Giulianova, quella che prevede una riclassificazione dell’ospedale da presidio di base a ospedale di primo livello.
Il consiglio cerca di trovare una strada comune, viene stabilita una sospensione, ma alla fine la maggioranza non se la sente di votare subito, tanto più che l’indirizzo è dato dall’opposizione, e chiede “un percorso più complesso – dice Mauro Tirabassi – fare una capigruppo per vedere come si è mossa Giulianova”.
Niente di fatto, l’Assise si spacca, anche su un argomento delicato e importante come questo. E si va al voto, separati: l’opposizione per un sì ad interessare subito il presidente della Regione per la deroga, la maggioranza per il no o meglio per il vedremo. Secondo la più classica delle declinazioni al futuro. Non si sa mai una parola sbagliata possa infastidire qualcuno in Regione.
L’ordine del giorno sulla richiesta di ospedale di primo livello, quindi, viene bocciato e, subito dopo, il sindaco chiede un’altra sospensione del punto all’ordine del giorno, con l’intento di una capigruppo da celebrare giovedì e portare un altro documento in consiglio venerdì.
Sembra il gioco delle tre carte. Il gioco della politica, appunto.
Nel frattempo perché l’ospedale di Sulmona torni ad essere un ospedale, bisognerà aspettare l’ultimazione del nuovo plesso “entro il 2018 – dice Tordera – così potremo anche montare la risonanza magnetica” e chissà anche la vasca per il parto in acqua che da oltre un anno si attende di montare. Con la speranza di far crescere ancora i numeri del punto nascita che, proprio oggi, Paolucci ha blindato in risposta ad una interrogazione regionale proposta da Febbo, ma solo fino a quando ci sarà lui.
Anche per questo, probabilmente, l’etichetta di primo livello è garanzia di offerta di servizi.

 

2 Commenti su "Sanità, il consiglio si spacca sull’ospedale di primo livello"

  1. Risposta dura quella del Direttore Generale, tutti i mali dell’ospedale di Sulmona sono mali nostrani… ma che strana affermazione.
    Ma chi è che non crede nell’ospedale di Sulmona, o meglio chi ha fatto in modo che sia così?
    E’ lui in primis (con i suoi predecessori) che hanno fatto tagli su tagli, disinvestimenti su disinvestimenti.. scelte politiche mirate e volute.
    Come mai (e volutamente) non segnala invece le passate ed attuali eccellenze quali i reparti di rianimazione, urologia e ortopedia? Ovviamente non sono pro domo sua… facile no?
    Finora dotati di un ospedale fatiscente e da demolire, con zero interventi manutentivi, ridotto all’osso, anzi meglio dire rosicchiato nell’organico e nell’attrezzatura… e nello spirito.
    Un ospedale che non è azzardato definire di frontiera perché così si è voluto che diventasse e ora ci viene a raccontare che non è la “tipologia” di ospedale che fa la differenza?
    Che si facciano gli investimenti dovuti, anche e principalmente a recupero di quanto tolto ignobilmente nel passato, un ospedale divorato morso dopo morso… questa la realtà.
    Dove c’è investimento c’è servizio e c’è risposta dell’utenza… senza fare tanti giri di parole.
    Quindi la stessa risposta varrebbe anche per L’Aquila, città che è pronta a metterlo in piazza e bruciarlo vivo se non si DARA’ (e lo otterrà) lo status di DEA di 2° livello, senza dimenticare che in campagna elettorale per il comune di L’Aquila insieme a Paolucci aveva assicurato la costruzione di un nuovo ospedale, che si è ora rimangiato a causa del ricorso di una delle due società del raggruppamento temporaneo d’impresa, la Guerrato nello specifico, facendo saltare il project financing… ma afferma di saperlo già da prima che finiva così… Ma già ha rilanciato il tutto… Che faccia tosta!!!
    Come mai non segnala che l’ospedale di L’Aquila, grazie a continui e massicci finanziamenti è in forte attivo per quanto concerne la mobilità attiva? Da dove vengono questi numeri? Togli i servizi da un ospedale, accentrali in un altro …ed il gioco è fatto… Il povero paziente che fa epr salvarsi la pellaccia? China la testa e va a L’Aquila o Avezzano e degli altri ospedali morenti per scelta chi se ne frega?
    Togli i pazienti a L’Aquila e dimmi di cosa vivrà una città che non ha futuro (nessun riferimento al terremoto, ma è una città posizionata male e senza un bacino attrattivo che si regge solo grazie alla politica aggressiva sul territorio).
    Ma la vergogna maggiore è racchiusa nell’accondiscendenza della maggioranza, talmente vigliacca da non ammettere gli sbagli compiuti nel deliberare il declassamento dell’ospedale, come dire che “se vi fate male da soli, che volete da me?”.
    Inutile cercare di dilatare i tempi chiedendo riunioni su riunioni.
    Come si deve fare per far capire (ma lo sanno e lo ignorano volutamente o per comando politico – che è cosa più probabile, anzi certa) che i primi “affondatori della città” sono proprio loro?
    Con quale faccia farà la campagna elettorale il cavaliere errante regionale?
    Quali assicurazioni darà?

    Ma può essere che lu sulmontin a da esse cuscì stupid? Apremm j uocchi.

  2. bene, ragione da vendere,purtroppo i sulmonesi,quelli che indossano la casacca dei colori di riferimento politico e non,inclusi amici e amici degli amici, fanno finta di niente,guardano dall’altra parte, volutamente ignorano la realta’,illuminante l’annuncio :
    studio di fattibilita’ visite sul cupolone,investimenti straordinari,(denari pubblici non personali) per ritorni di visibilita’,spot pubblicitari,in assenza di risultati,benefici ai Cittadini,della Comunita’…i nemici del “remano contro” chiudono gli occhi,(per gli interessi particolari) non dicono nulla,nessuna azione concreta,solo chiacchiere,per le decisioni del manager,regione ecc,….sono in linea con le direttive nazionali?violano le Leggi di garanzia diritto alla salute?le prestazioni,i servizi erogati sono adeguati,corrispondono alle disposizioni?gli edifici hanno i requisiti ,i criteri previsti di sicurezza generale?ecc,ecc esigere verifiche,controlli,ministero,ispettori nas ,commissione monitoraggio e attuazione garanzie Lea,garante diritti,commissione parlamentare ssn e bilancio,denunciare a tutte le autorita’ di controllo i disservizi,mancate prestazioni,ecc,ecc,fatti non chiacchiere del primo,secondo,terzo livello,semplicemente un’ospedale logico per qualita’cure e sicurezza….
    oltretutto i denari sono pubblici non personali,quindi ” investimenti” in misura adeguata,
    simili,pari,omogenei,uguali per tutti i cittadini,non a chi si a chi no,con riferimento ai consensi elettorali…o no?

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