Oggi non sarà alla processione di Ognissanti, che per il sindaco Gianfranco Di Piero, credente fervente da invocare la Provvidenza anche per amministrare la città, è una rinuncia non da poco.
La fascia tricolore, dice, da dimissionario non è il caso di indossarla, neanche per onorare le feste. Neanche se si tratta di commemorare i martiri.
E che santi e martiri la città dovrà ingraziarseli, anzi cercarli: perché amministrare Sulmona è diventato un atto di fede, un estremo sacrificio.
La crisi che ieri si è consumata con le dimissioni del primo cittadino, è infatti l’ennesimo esempio di una mattanza politica che negli ultimi ventidue anni ha visto avvicendarsi più commissari che sindaci a Palazzo. E anche quando, come nel caso della sindaca Casini, si è arrivati a fine mandato, la consiliatura è stata costellata da turbolenze politiche che hanno snaturato i mandati elettorali e travisato i programmi.
Una città ingovernabile, insomma, dove una perenne guerra tra bande, a volte palese, a volte sotterranea, decide le sorti e la durata dei mandati elettorali. Il futuro della città, che al futuro, ora, guarda con non poca preoccupazione.
Il problema è trasversale, tant’è che ieri anche il capogruppo di Fratelli d’Italia, candidato sindaco all’ultima tornata elettorale, Vittorio Masci, ha lanciato l’allarme: “Non sarà facile trovare persone disposte a candidarsi alle prossime elezioni”, non che abbiano, almeno, lo spessore per essere classe dirigente, consapevolezza del ruolo, competenza amministrativa e coraggio di scelte.
La politica, a Sulmona in modo più evidente che altrove, è diventata ormai un gioco di ruolo, dove la fase elettorale non è più un momento di progettazione e programmazione del futuro, ma un’orgia di caccia al voto, per ottenere il quale – che sia per semplice vanità o peggio per interessi di piccolo cabotaggio – si è disposti a candidare la qualunque, a dilaniare famiglie, rovinare amicizie. Un esercito di centinaia e centinaia di candidati che spesso non conoscono la differenza tra una delibera e una determina, che non si leggono una carta, che a volte si ritrovano muti nei banchi dell’assise ad alzare le mani a comando.
Non sappiamo se il sindaco Di Piero ritirerà le sue dimissioni tra venti giorni, se riuscirà a trovare con l’aiuto del consiglio comunale un nuovo equilibrio amministrativo e politico, di certo, però, se si dovesse tornare alle urne la prossima primavera, quel che si prospetta è un’altra orgia senza classe dirigente. Che santi e martiri sono solo in Paradiso, per chi ci crede.
Posto che il problema è la mentalità contorta del sulmonese tipo più che della persona, per la città la vedo molto dura.
Complimenti per l’articolo, analisi perfetta, aggiungo solo che sarà un atto di fede anche andare a votare…
Finche i giovani restano fuori da questa politica Jurassica, Sulmona assisterà a questa
ormai marcia esibizione di gente ormai fuori dal tempo, senza nessuna idea di città
liti di poveri sprovveduti.
POVERA SULMONA.
VOTATE I GIOVANI ELIMINATE IL MARCIO,PER UNA SULMONA PROTAGONISTA E MODERNA
Ma i giovani chi sarebbero forse i figli,parenti e conoscenti di una “classe dirigente” che ha portato allo sfascio questa meravigliosa Città? No grazie. I migliori sono gia’ partiti proprio perché non hanno mai trovato lo spazio che meritavano e quindi accontentiamoci del Commissario a vita, per evitare appunto le incredibili orge di caccia al voto,per poi ritrovarci seduti sui banchi dell’assise Comunale molto spesso anonimi individui che alzano la manina a comando….Basta per favore risparmiateci quest’agonia…
Finché la politica sulmonese è guidata dai “Jurassici pupari” vedrà Sulmona affondare sempre di più.
Non avendo più nulla da perdere ormai, suggerirei al Sindaco di presentarsi fra 15 giorni con una giunta tutta sua composta da persone di indiscutibile valore, soprattutto morale, scollegate da tutti i vari partiti e pseudo liste civiche e… vedere l’effetto che fa come diceva il grande Jannacci
La lista Sulmona amore e fantasia è già stata presentata?
Altrimenti la propongo io, ho già anche il logo https://binged.it/3Sj2pHZ
Il programma lo copioincollo a breve.
Bellissima riflessione
Ci vorrebbero più persone legate alla città che marionette dei partiti.
Lasciate stare i giovani, incompetenza e superbia non serve a nessuno ora
Li abbiamo oggi e li abbiamo avuti in passato.
Prego tutti i giorni per il commissariamento, almeno velocizziamo tutte le pratiche in sospeso, come sempre è accaduto in tali circostanze. Prego per un commissariamento di una decina d’anni, almeno pupari e marionette tornano in soffitta.
Condivido il pensiero dei precedenti commenti. È un momento storico troppo importante e ricco di trasformazioni da cogliere: i fondi del PNRR, le opportunità della Zes, i cambiamenti nel campo delle risorse energetiche e le ricadute eventuali di nuove attività produttive sui territori. Le diverse prospettive odierne rispetto al passato, del lavoro in agricoltura. Nel nostro territorio, ci sarebbero le condizioni di valorizzare anche questo settore, mai minimamente considerate. (La vicina Marsica potrebbe insegnareci qualcosa in questo senso.) Senza voler parlare nuovamente di turismo e cultura e le tante potenzialità ancora inespresse legate a questi ambiti. Magari poter offrire ai nostri giovani la possibilità di non dover andare via: riuscire a realizzare uno o più corsi di studi universitari affini alle caratteristiche e alle peculiarità locali… Lo so, facile a dirsi ed estremamente difficile da fare. Ma chi ama davvero la città, non può in questo particolare momento, rassegnarsi al commissario. Lo vediamo:tutt’intorno si sgomita per arraffare il più possibile. Con l’ulteriore consapevolezza di trovarci in una regione in cui, il ruolo istituzionale di chi dovrebbe amministrare per l’intero territorio è evidentemente sovrastato dal ruolo politico di chi deve sponsorizzarne solo alcuni. Allora per questa città è comunque giusto provarci. Ed è anche giusto per noi sulmonesi cercare di riconoscere chi è disposto a provare, in onestà di intenti e di pensiero, a voler fare qualcosa di costruttivo. E quelli invece, le cui intenzioni sono molto diverse. È vero, ne abbiamo visti tanti, purtroppo…
Momento difficile, come ampiamente e compiutamente evidenziato nei commenti fin qui succedutisi.
Soluzioni semplici non esistono ma, al netto del commissariamento che sempre una soluzione è, perché non tentare con uno scatto d’orgoglio di dar vita ad una Giunta unitaria di salute pubblica. Per Sulmona sarebbe la vera rivoluzione che potrebbe fine alla nomea (meritatissima) di città litigiosa, ingovernabile.
Il fustigatore 👨💼️ dice:
“…perché non tentare con uno scatto d’orgoglio di dar vita ad una Giunta unitaria di salute pubblica.”
Per Sulmona 👨💼️ afferma:
“…è anche giusto per noi sulmonesi cercare di riconoscere chi è disposto a provare, in onestà di intenti e di pensiero, a voler fare qualcosa di costruttivo.”
Il punto è che per “…provare, in onestà di intenti e di pensiero, a voler fare…”
NECESSE EST
che vengano selezionate PERSONE 👴 CAPACI DI FARE: non teste ben piene ma teste ben fatte !!
Spesso nella politica di casa nostra, così come in alcuni orticelli di civismo, queste risorse scarseggiano.
Bisognerebbe attingere da un albo di “professionalità certificate”.
Di Piero avrebbe potuto farlo ma dicendo anche ieri “🧐 …Avevo chiesto una terna di nomi ma ne avete indicato solo uno e lo avete anche imposto…” ha ribadito l’errore che non dà soluzione al problema.
Di Piero 🚴 la direbbe così:
intelligenti pauca.
Basterebbe telefonargli per chiedere se la verità è sempre stata e resta solo questa (🤭).
Se in una città di 22.000 abitanti (per ora) manca la “materia prima”, cioè persone capaci di fare,forse è veramente giusto arrendersi. Non c’è alternativa, siamo in un inarrestabile circolo vizioso:
sempre le stesse facce in politica, le stesse copie di mille riassunti.
Questo vuol dire nessuna speranza per la città,nessuna per i giovani che in assenza di possibilità e prospettive continueranno ad andar via. Inevitabilmente la popolazione continuerà a diminuire, le scuole a chiudere, la città a spopolarsi, le attività produttive e commerciali a chiudere, il tribunale a trasferirsi, i trasporti e i servizi sanitari a scomparire inesorabilmente,
… Da commissario a commissario… E così sia.
Non è come si può pensare che non ci siano persone valide, ce ne erano in queste elezioni come nelle passate, né conosco nel PD con anni di impegno onesto e che hanno raccolto solo poche decine di voti, c’è ne sono nelle liste civiche e nelle liste di destra, il problema vero sono gli elettori che continuano a votare amici, parenti o persone che hanno fatto le solite promesse al ribasso magari per un lavoretto stagionale o si vota per qualcuno segnalato da qualche vecchio politicante, in questo modo non si darà mai la possibilità di emergere ad una nuova e vera classe dirigente e si allontaneranno le persone dalla politica.
GUARDIAMO AVANTI E CON FIDUCIA.
Le sue argomentazioni ed il modo in cui le espone, valgono bene l’attribuzione di capacità di analisi.
È un punto di partenza irrinunciabile.
L’obiettività e l’oggettività la precedono, rappresentando anch’esse parte di un approccio metodologico che spesso produce sintesi e risultati di valore.
Un nuovo SINDACO dovrà forse delegare il suo vice a presenziare feste patronali, inaugurazioni e processioni, per occuparsi anzitutto del perimetro nel quale esercitare responsabilmente il suo mandato.
Il rigoroso esercizio (non come prova) della gestione del governo cittadino, svincolato dalle pretestuose richieste delle segreterie politiche patrocinanti, se affidate ad un sindaco preparato e di polso, consentono di guidare il sistema produttivo del municipio, affidando sì le deleghe assessorili ma supervisionando – con sistemi di controllo di gestione – la performance di ciascun diretto collaboratore, monitorando così l’iter di attuazione del programma di mandato.
Si può fare ed in più virtuosi contesti civici viene fatto (in genere con pochi e contenuti errori).
Non esiti ad incoraggiare tale percorso per un più roseo futuro, che certamente richiederà un altro livello di capacità e d’impegno.
Anche con buone basi di conoscenza della lingua latina ma, nell’oggi, conoscendo e parlando soprattutto l’inglese.
Un sindaco futurista, non parla al passato ma scruta, fiuta, analizza…, poi prende e parte, frequentando contesti nazionali ed europei di stimolo anche all’emulazione di buone prassi, lasciando il suo vice anche a tagliare i nastri per l’inaugurazione dei nuovi musei…
Saluti cordiali.
Se un giorno Caronte impazzisse e volesse traghettare tutti i politici Sulmonesi che, nell’amministrazione cittadina, hanno peccato (gli avidi, gli ignavi, i corrotti, i traditori.. ecc.) non alla porta degli inferi ma alla porta della basilica di Collemaggio onde dar loro, in extremis, un’ultima incredibile speme di redenzione invocando la Perdonanza Celestiniana, non basterebbe la basilica di Collemaggio per contenere le loro anime peccatrici; e non basterebbero né il prato antistante a Collemaggio né l’immensa piazza del duomo dell’Aquila con somma misericordia aperta alla redenzione peligna: occorrerebbe lo spazio di dieci piazze Tienamen e di dieci basiliche di San Pietro!
La fiducia nel futuro è una componente essenziale, oltre ovviamente all’onesta’, alle capacità e alla necessaria preparazione, per chiunque si presti a cercare di risollevare le sorti di questa città. Impresa certamente non facile. I migliori auguri quindi vanno fatti a chiunque, su queste basi, abbia intenzione di ricoprire quel difficile ruolo. Poi che sia un sindaco futurista o amante dei classici, che sia esperto di informatica o in economia, poco conta. Saranno i risultati positivi per la città a fare la differenza, a prescindere dalle azioni che egli o ella, nel caso si trattasse di una sindaca, vorranno intraprendere per raggiungere tali obiettivi. Iniezione di fiducia necessaria forse soprattutto ai più giovani della città, che la fiducia in quelli che l’amministrano e di conseguenza nelle loro prospettive future, l’hanno persa già da un po’.
Cordialità a lei.