E’ Franco Casciani, uno e trino, l’unico candidato del Pd all’esecutivo di palazzo San Francesco. Su questo i Dem non hanno intenzione di mollare, nonostante il sindaco, come due anni fa, abbia chiesto ai gruppi una terna di nomi dalla quale scegliere la nuova giunta: i Dem lo hanno deciso l’altro giorno in una riunione del circolo e lo confermeranno probabilmente oggi nell’incontro con i vertici provinciali, regionali e nazionali, convocato nel pomeriggio ad Avezzano. “Non è un piccio – spiega il diretto interessato – ma una posizione politica: ad oggi non sappiamo perché la giunta deve essere azzerata, non sono state vagliate le relazioni di mandato che sono stato l’unico a presentare, non ci è stato neanche detto cosa è andato e cosa no. Soprattutto, però, ci è stata chiesta una terna ma non si è capito per fare cosa: quali le deleghe, quali gli obiettivi, quali le cose da fare. La posizione del Pd – continua il segretario Franco Casciani – è però chiara: se non accetta la nostra proposta, il sindaco potrà comunque contare sul nostro sostegno alla maggioranza”.
Più o meno nella stessa condizione, ma per motivi diversi, si trova il Movimento 5 Stelle, il cui unico uomo spendibile, al momento, sembra essere l’assessore in carica Attilio D’Andrea, possibile candidato alle regionali, però, e per questo con un motivo in più per lasciare. Per gli altri gruppi, paradossalmente, le terne non servono: Di Piero, infatti, della sua squadra non vuole rinunciare proprio alle due donne in giunta (Catia Di Nisio di Sbic e Katia Di Marzio di Libera e Forte), le uniche, tra l’altro, scelte due anni fa proprio da una terna.
“Il sindaco faccia il sindaco, prenda le sue decisioni” è la frase che d’altronde viene tanto dal Pd, quanto dalla Nannarone nel cui sostegno qualcuno crede ancora.
Fare il sindaco, in entrambi i sensi, equivale ad assumersi le proprie responsabilità, a prendere decisioni monocratiche, lì dove la condivisione non è più possibile. Un “fare” che non è nelle corde di Gianfranco Di Piero, sempre attento a mediare, ma che dovrebbe essere nelle corde di un sindaco lì dove non è evidentemente più possibile accordare l’orchestra.
Il tempo delle “prove”, d’altronde, è scaduto da tempo e in scena si andrà nel giro di qualche giorno: domani c’è la conferenza dei capigruppo che dovrà fissare la seduta del consiglio comunale richiesto dalle opposizioni, assise che dovrebbe celebrarsi giovedì o venerdì prossimi. Con il consigliere Gianluca Petrella, passato ad Italia Viva, pronto ad entrare, ma con una nuova giunta.
A Di Piero non resta che formare insomma un suo esecutivo e presentarsi con lo spartito in Aula, nella speranza, ma anche con una buona possibilità, che se non gli applausi, nessuno fischi.
The show must go on…
Quindi i grandissimi 5 stelle non avrebbero altri nomi, ma nemmeno 1, spendibili come assessore, ottimo risultato che rappresenta il grande lavoro svolto e il feeling con la città.
Il Pd continua ad anteporre un nome al bene della città, non gli basta aver mandato in crisi la giunta causando la fuoriuscita di 3 consiglieri, altro livello politico avrebbe voluto un passo indietro, le dimissioni da mesi in modo da riassenerare il clima e ricomporre i cocci per ripartire con un nuovo slancio
E,dunque, il segretario “uno e Trino”, alla fine esce allo scoperto difendendo sé stesso come assessore e vicesindaco senza alcun dubbio su una anomalia (conflitto d’interessi??) grossa come una casa. Senza alcun dubbio sulla marginalità politica cui ha ccondannato un partito che non ha più espresso una posizione politica sui vari temi che agitano questa Amministrazione da oltre due anni.
Un partito che, tanto per dirne una, sul famigerato bando per l’assegnazione della refezione scolastica stava facendo passare un atto illegittimo che prevedeva come vincitore il socio di studio del suo capogruppo in Consiglio comunale……
Ma è normale che accada tutto questo?
E gli Organismi superiori territoriali e nazionali (il senatore?) Non hanno nulla da obiettare?
Questa potrebbe essere una occasione unica per nominare finalmente una giunta meritocratica “disgiunta” dai partiti… signor Sindaco ci pensi bene…così vedremo chi vuole veramente il bene di
questa città
“…una giunta meritocratica “disgiunta” dai partiti… signor Sindaco ci pensi bene…così vedremo chi vuole veramente il bene di
questa città.”
DOMANDA:
Quali le caratteristiche dei nominabili ?
– Professionalità di settore ?
– Esperienza manageriale ?
– Capacità realizzativa per obiettivi ?
– Possesso di esperienza di amministratore pubblico ?
– Manifesta appartenenza ideologica ?
– Personalità indipendente ?
“…signor Sindaco ci pensi bene…così vedremo chi vuole veramente il bene di
questa città.”
A COMINCIARE DA LEI !
La giunta è prerogativa del sindaco…è lui che si sceglie la sua giunta.
I criteri mi piacerebbe fossero imposti dai partiti e liste civiche varie al momento della presentazione delle liste
Concordo…..
Si misura la decadenza di un Paese (e in questo caso “Paese” sta sia per “Stato” che per “Borgo”) dalla ottusità di chi è chiamato a governarla, dal suo insistere nei giochini di potere sempre più distanti e avulsi dalla realtà della gente comune, ossia di coloro che li hanno eletti.
Da questo punto di vista Sulmona è lo specchio dell’ Italia: politica litigiosa e inconcludente in una realtà sempre più depressa e bisognosa.
Concordo perfettamente
Un’ occhiatina anche all’ Aquila, mai? La rivalità non più gestible dei Fratelli coltelli e il match tra il suo sindaco e Forza Italia? Suvvia signor Mingaver, un minimo di obiettività …
Sicuramente da quelle parti, inteso in senso geografico e anche politico, sanno nascondere molto meglio, rispetto a quelli che vivono i propri psico-drammi collettivi alla luce del sole, seguendo la regola del vecchio adagio per cui è bene che i panni sporchi si lavino in famiglia. Tanto poi riescono ad abbracciarsi sempre e sorridere a favore di telecamera. Strategia, finzione, ipocrisia? Di certo le coltellate alle spalle non mancano neppure da quelle parti e la vicenda di cui tutti parlano in Italia in questi giorni, mentre larga parte della popolazione non arriva a fine mese, è sintomatica del livello in cui questo paese si trova.