Cinque anni e quattro mesi di reclusione e 5mila euro di provvisionale. E’ questa la sentenza emessa oggi dal Tribunale di Sulmona nei confronti di Lazzaro De Renzis, sessantaduenne di Alfedena e sottoposto alla custodia cautelare presso il carcere di Isernia, difeso dall’avvocato Alessando Margiotta. De Renzis era imputato per maltrattamenti in famiglia. Una storia di vessazioni e angherie lunghe più di dieci anni, che ha coinvolto la moglie, Milena Minutolo, con le figlie presenti ai continui insulti che l’uomo rivolgeva alla donna dentro la propria abitazioni.
Dalle parole ingiuriose alle minacce di morte, fino al lancio di oggetti. Bottiglie, piatti e perfino una padella piena dell’olio bollente, che però colpì una delle tre figlie, nel 2015.
Un gesto che portò la moglie ad andare via di casa assieme alle figlie. De Renzis, però, nel 2018, ha preteso e ottenuto di restare nella nuova abitazione della donna per almeno due anni. Un nuovo capitolo dell’incubo: insulti, schiaffi e pugni in testa. Maltrattamenti che hanno spinto la moglie a cambiare nuovamente abitazione. Nel 2022, durante un cena familiare, altri insulti sono volati a tavola: “Puttana, zoccola, non sei buona a niente. Mi hai rovinato la vita”. Parole alle quali fanno seguito nuovi pugni e schiaffi all’indirizzo della donna. Una serie indicibile di angherie culminate con l’arrivo a sorpresa dell’uomo nell’abitazione della donna nel marzo 2022 e le minacce verso la moglie: “Io ti rovino. Non avrai niente da me. Sta zoccola, sta puttana”.
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