“Aperti ad ogni soluzione, nel pieno rispetto delle prerogative del sindaco”: la parte conclusiva del comunicato diramato ieri dal Pd, con in calce la firma di tutta la catena di comando – dal nazionale al locale – è il vero atto politico consumato in questi mesi di estenuante crisi a palazzo San Francesco.
Dietro l’offerta dei Dem, però, non c’è una resa incondizionata, quanto invece un armistizio che porta con sé una forte rivendicazione. Perché il Pd ha sostanzialmente deciso di chiudere lo scontro sui nomi, disposto a rinunciare all’esecutivo piuttosto che al suo segretario-vice sindaco. Se Casciani non è più gradito, insomma, allora sarà il sindaco a scegliere il suo sostituto. Il che vuol dire che il Pd non farà altri nomi (la clausola sembra fosse inserita anche in una prima versione del comunicato), tirandosi fuori dalla mischia, salvando la faccia del partito e del suo segretario e restituendo, ma meglio sarebbe dire imponendo al sindaco di recitare il suo ruolo.
E’ quello che in realtà Di Piero avrebbe dovuto fare autonomamente a maggio scorso, quando tensioni e dissapori interni cominciavano ad esplodere in Liberamente Sulmona: azzerare e imporre la linea. O almeno i nomi dell’esecutivo, che poi è quello che la legge prevede.
Se la crisi dei numeri e dei nervi è risolta lo si saprà nelle prossime ore e soprattutto nei prossimi mesi: da qui alle regionali bisognerà vedere se la tregua si potrà trasformare in pace vera.
Oggi il primo cittadino dovrebbe comunque tirare le somme, incontrando anche Teresa Nannarone che, a questo punto, non può tirarsi indietro: che resti (o meglio torni) come consigliera di maggioranza, o passi all’esecutivo per fornire la marcia necessaria per cambiare passo. Dovrà farlo, in quest’ultimo caso, però, senza la copertura politica che auspicava, quella dei coniugi Proietti che, al contrario dalle dichiarazioni rilasciate non più di 48 ore fa per possibili aperture, non hanno aspettato neanche il calar del sole per andarsi a sedere al tavolo delle opposizioni. Lì dove non c’era ieri Gianluca Petrella che, ormai, sembra consigliere acquisito dalla maggioranza, ma a cui la maggioranza non vuole appendersi per rimanere a galla.
… e alla fine, stremati, alzarono bandiera bianca…
Andate a lavorare per la città che ne ha tanto bisogno e smettetela di perdere tempo a inseguire le minchiate.
Al lavoro!!
Sulmomi,lo pseudonimo che si è scelto non è che faccia molto onore al Poeta.
Quello che scrive si attacca esattamente a TUTTI i politicanti di TUTTI i partiti politici dell’arco costituzionale.
Però, come noto,tutti vedono la pagliuzza nell’occhio dell’altro…