La strada è ancora lunga e tortuosa, ma il fatto che il sindaco di Sulmona Gianfranco Di Piero e i due consiglieri coniugi Maurizio Proietti e Caterina Di Rienzo, siano tornati ieri a parlarsi è già una notizia. Anche se non dovrebbe esserlo. Perché la politica è, o dovrebbe essere, altro dai livori e i dissapori personali. Un passo in avanti, ma un passo nel vuoto: perché i due consiglieri fuoriusciti dalla maggioranza non hanno spostato di molto quella che è la linea già tracciata dall’altra fuoriuscita Teresa Nannarone, con posizioni anche un po’ più estreme, ma “trattabili”, sull’azzeramento totale della giunta.
“Siamo disposti a rientrare in maggioranza per il bene della città – dice Maurizio Proietti – ma si deve tracciare una linea netta di discontinuità. Voglio chiarire che non abbiamo parlato di quanti assessori e a chi, così come non abbiamo preteso che i gruppi più piccoli, come Sbic e 5 Stelle, esprimano un solo assessore. Chiediamo solo che si torni a capo e si riprenda un progetto per la città, rinnovato e chiaro”.
Il punto politico nodale è il ruolo del Pd, che non ha perso solo la sua consigliera e presidente, ma anche il controllo politico di una coalizione di cui si era fatto due anni fa “padre nobile”. Ecco perché la testa più ambita è quella del vice-sindaco Casciani: non per la sua presunta inoperosità nell’esecutivo, quanto per il ruolo mancato di segretario Dem.
Intorno l’interesse ad un ingresso di Gianluca Petrella che potrebbe confluire nel gruppo di Libera e Forte facendolo diventare, nel caso di rientro anche dei tre fuoriusciti, il partito di maggioranza relativa con ben cinque consiglieri e sei voti (con il sindaco).
Con il confronto con i coniugi Proietti, ora, il sindaco Di Piero ha concluso le sue consultazioni, fermo restando la sottrazione al confronto dei civici. E’ ora il tempo delle decisioni, dei compromessi o della rottura. Questione di giorni, chissà. Lo si dice da mesi.
Risparmiateci
Disgustato per Risparmiarvi cosa dovrebbe fare il Sindaco?
Mi vergogno dei fallimenti che la politica sulmonese continua a perpetrare. La politica é diventata in cancro da cui difficilmente si esce vivi. Quando ci si presenta alla cittadina si sa cosa si ha “in mano”…..violentare le buone aspettative che ci portano alle urne ma basta ,arrossite se avete una dignitá politica.